C’è chi lo dava già come ex. Chi non lo considerava più. Chi se l’era scordato. Invece Daniele Meucci, quando meno te lo saresti aspettato, ha riposto presente. Il fatto è avvenuto a Padova domenica scorsa nella mezza maratona che si è disputata nella Città del Santo. Percorso veloce, keniani di primo livello, basta veder il tempo con il quale il vincitore Victor Kipichirchir ha concluso: 59’19”, quinto tempo al mondo e migliore sul suolo italiano. Va da sé che il primo a tagliare il traguardo è stato un keniano.
L’ingegnere toscano a Padova si è classificato al quinto posto con un più che discreto 1h02’40”. Annata la sua non di certo favorevole, colpito dal Covid- 19 aveva annunciato ai tifosi tramite i canali social che non avrebbe potuto giocarsi le sue carte per Tokyo. Di lui non si era saputo quasi più nulla. Poi si era rivisto alla Scalata al Castello di agosto.Pertanto se il buongiorno si vede dal mattino, in questo caso dalla seconda parte della stagione nelle corse su strada, il tempo realizzato da Daniele Meucci, è certamente un buon viatico per riprendere una strada interrotta da troppo tempo.
Daniele Meucci è un cavallo di razza, l’ha dimostrato anni fa quando vinse alla grande l’Europeo di Zurigo in maratona, le sue apparizioni in nazionale, sempre, o quasi all’insegna di risultati, ha spaziato dal cross, alla pista, sino alla maratona, pertanto un atleta poliedrico, con il difetto di amare poco stampa e interviste. L’autunno è abbastanza ricco di maratone, note e meno note, con ingaggi cospicui e non, qualora l’ingegnere robotico decidesse di riprovarci, seguiremo attentamente le sue gesta. Il 7 ottobre compirà 36 anni, non sono tantissimi per un maratoneta, poi viste le non brillantissime esperienze olimpiche dei tre azzurri a Tokyo, non è detto che una maglia azzurra non la possa ancora conquistare per i Mondiali del 2022.
Arena di Milano
Incredibile ma vero. La pista dell’Arena di Milano deve essere rattoppata. Il manto posato e inaugurato lo scorso anno, esattamente il 15 ottobre, mostra già dell’usura. Il commento da parte dell’Assessora allo Sport del Comune di Milano è lapidario: “il materiale scelto per la pista non deve essere troppo morbido per non sfavorire i “top runner” e neppure troppo morbido per far correre i bambini. Se l’impianto fosse usato solo per i top runner questo inconveniente non si sarebbe presentato”. Frasi riportate dal “Corriere della Sera” in data 28 settembre. Già che ci siamo, pare – si ripete pare – che l’impianto indoor mai inaugurato a fianco del Campo Sportivo XXV Aprile di Milano possa essere abbattuto! Sarà vero?