Molti dei contributi che trovate su Correre, soprattutto sui temi dell’allenamento, questo sono: occasioni per conoscerci meglio, perché quando applichiamo alla nostra dimensione i consigli degli esperti, questo ci porta a conoscere a fondo, forse per la prima volta nella vita, il patrimonio di cui disponiamo da sempre, per quanto acciaccato o invecchiato.
Tempo di vacanze per molti lettori. Vacanze sospirate più del solito, perché magari rimandate in questi anni di pandemia o vissute comunque in versione ridotta. Tempo di guide turistiche, quindi, digitali magari, ma è quello un settore in cui una app scaricata sul telefono e un libretto di dimensione ridotta riescono ancora a convivere nelle stesse tasche o borse.
Correre “tascabile” non lo è proprio, con le sue 144 pagine al mese per 12 mesi, di formato sufficiente a consentire una piacevole lettura, ma a suo modo è una guida turistica, per un viaggio che, in fondo, è dentro di noi.
La preparazione di un nuovo numero costa fatica (c’è di peggio, comunque, credetemi), ma è un piacere immaginare il lettore che, ad esempio, scoprirà cose che non sapeva nel dossier sulle proteine, o magari si sorprenderà nell’apprendere che chi vuole diventare un vero trail runner non dovrà abbandonare la corsa su strada. Da Pizzolato a Vecchioni, da Massa a Julia Jones, molti dei contributi, soprattutto sui temi dell’allenamento, questo sono: occasioni per conoscerci meglio, perché quando applichiamo alla nostra dimensione i consigli degli esperti, correre porta a conoscere a fondo, forse per la prima volta nella vita, il patrimonio di cui disponiamo da sempre, per quanto acciaccato o invecchiato.
E che la scoperta di noi stessi sia diventata ancora più importante dopo la pandemia me lo suggerisce anche il fatto che le ultra maratone siano le manifestazioni che in proporzione hanno perso meno partecipanti in questa prima parte di stagione caratterizzata, nella maggior parte dei casi, da numeri inferiori a quelli dell’ultima edizione pre-Covid. E ad aumentare sono stati i concorrenti più lenti, che si sono presentati spesso in gruppo al traguardo della 100 km del Passatore o della Pistoia-Abetone, quando mancava poco allo scadere. L’impressione è che per loro quelle corse massacranti rappresentino una versione “tascabile” del Cammino di Santiago de Compostela, l’occasione per un viaggio dentro di sé.
Buona corsa, quindi, e buon viaggio dentro di voi.
E buona lettura di Correre di luglio.