Una manifestazione unica, che si svolge nel Sahara marocchino. In questo come nel prossimo numero seguiamo la fase finale della preparazione, cominciata un anno fa e curata da Fulvio Massa, di un atleta trentaquattrenne, al debutto in questo tipo di gara.
Una corsa che, si dice in questi casi, non ha bisogno di presentazioni: la Marathon des Sables è l’essenza stessa dell’estremo applicato alla corsa, una Parigi-Dakar (quella di una volta), però a piedi. Dal punto di vista mediatico è la maratona di New York del trail running, valenza che condivide con l’Utmb.
Il cuore della sfida, soprattutto con sé stessi, è nell’autosufficienza totale: significa che si mangia, si dorme, ci si pulisce e ci si veste con quello che ci si è portati da casa e che ogni giorno viene in gara con noi, stipato dentro lo zaino assieme al materiale obbligatorio imposto dall’organizzazione soprattutto sul fronte sicurezza.
Sopravvivere al deserto per una settimana
Fulvio Massa ha quindi concentrato sulla gestione di queste difficoltà la preparazione alla gara di un runner trentaquattrenne, Alessandro Preda, che da più di un anno si sta allenando per questo appuntamento.
“L’aspetto più complesso della competizione – precisa Massa – consiste nel dover portare nello zaino tutto il necessario per sopravvivere una settimana nel Sahara. Abbiamo quindi coinvolto Marcello Vendramin, nutrizionista (oltre che runner) che ha seguito i top runner italiani negli ultimi dieci anni e gli abbiamo rivolto alcune domande:
• uno degli aspetti più importanti della corsa di resistenza in ambiente caldo è dato dalle conseguenze della disidratazione. Quali strategie ha a disposizione l’atleta per difendersi?
• L’autogestione alimentare rende necessario portare con sé il cibo sufficiente a concludere la prova. Di che cosa e di quali quantità di alimenti ha bisogno l’atleta?
• Quanto sono importanti la costruzione del piano alimentare e l’integrazione?”
La spiegazione delle strategie di allenamento proseguirà su Correre di marzi con il capitolo del materiale: quello obbligatorio e quello, facoltativo, che conviene aggiungere.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Massima attenzione all’autosufficienza”, di Fulvio Massa, pubblicato su Correre n. 424, febbraio 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 60-61.