La corsa non chiude più per ferie. Butta due cose in fretta (scarpe, fit, cappellino e antipioggia) dentro la valigia di agosto e si trasferisce al fresco delle nostre montagne, dove si stanno moltiplicando appuntamenti di trail running e di skyrunning, ma anche corse su strada nei centri abitati di riferimento delle diverse valli alpine ed escursioni che calamitano podisti annoiati, in cerca di un diverso perché per la propria passione di lunga data. Anche in pianura la corsa fa le valigie: dalla “cappa” assolata della domenica mattina verso il caldo più mite delle sere infrasettimanali, sempre più spesso occupate da corse su distanze brevi o staffette, quasi un pretesto per approfittare degli stand gastronomici delle sagre di paese o delle feste di quartiere, dove vige la regola base del summer running, quasi una legge della fisica: più s’accorcia la distanza di gara, più si allunga il terzo tempo, quella di “rugbystica” memoria, fatto di cibo e amicizia, appuntamenti presi via social per un incontro finalmente sociale, fisico a sua volta.
Europei, prova d’orgoglio
No, la corsa non chiude più.
Il tempo di dare il via con questa newsletter al numero di Correre di agosto e già incombono i campionati europei di atletica.
Il cielo tornerà azzurro sopra Berlino?
Forse sì, e comunque siamo pronti a fare il tifo per i nostri mezzofondisti colorati di azzurro, orgogliosi dei loro differenti colori di pelle, come nella Francia che ha appena vinto nel calcio, come in quella che vinse vent’anni fa, fondendo in un tutt’uno indissolubile di classe e cuore nordafricani come Zinedine Zidane, africani come Lilian Thuram, bianchi come quel Didier Deschamps, che quest’anno ha rivinto da allenatore.
Lo faremo anche per chi salta, chi lancia, chi marcia, chi corre veloce, come Filippo Tortu, che ha tolto il record italiano dei cento a Pietro Mennea, che se avesse potuto commentare il 9”99 del sardo di Milano non se ne sarebbe rammaricato, lui che era solito ricordare la frase che gli ripeteva Tommie Smith: «Non rimaniamo mai i migliori per lungo tempo, l’atletica è una scuola di umiltà».
No, davvero. La corsa non chiude più. Ci lascia solo il tempo di prenderci cura dell’amico che da tanto tempo ci ha chiesto di cominciare a correre, di ricordarci che il riposo spesso è il migliore degli allenamenti e di augurarvi, come in ogni agosto, che l’estate vi sia amica.