Iliass Aouani verso Osaka, trampolino olimpico

Iliass Aouani verso Osaka, trampolino olimpico

21 Febbraio, 2024
Foto Grana/FIDAL

Domenica in Giappone si corre la maratona di Osaka banco di prova in chiave olimpica per Iliass Aouani, ex primatista italiano della 42 km. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato mentre era in partenza.

Abbiamo raggiunto Iliass Aouani poco prima della sua partenza per Osaka dove domenica correrà la maratona che potrebbe valere il pass olimpico. L’impresa per entrare nel terzetto azzurro non è delle più semplici dopo le brillanti prestazioni che Crippa (nuovo record italiano), Faniel e Meucci hanno registrato a Siviglia.

La prima domanda è scontata ma d’obbligo. Come stai?

“Io sto bene sia atleticamente parlando sia a livello morale, spirituale, fisico. La preparazione è andata come mi aspettavo e non ho avuto particolari problemi. Le reazioni e le risposte che mi ha dato il mio fisico durante questo blocco di preparazione sono promettenti e positive; quindi la voglia di gareggiare è tanta.”

Quali sono le tue aspettative per domenica?

“Le aspettative sono buone, nel senso che voglio tornarmene a casa senza rimpianti. Dunque non mi pongo limiti, voglio andare lì e trarre dal mio fisico il massimo di ciò che la giornata mi permette, e se questo significa fare 2:07’ ben venga, se significa fare 2:03’ meglio. Vabbè, questa cosa delle 2:03’ meglio non metterla, che dici?”. [Chiede ridendo ndr].

Iliass Aouani
Foto: Francesca Grana/FIDAL
Perché hai scelto di correre ad Osaka?

“In realtà è stata una scelta veicolata dalle persone che mi stanno intorno (allenatore e manager) che io comunque ho condiviso. Dato che non ho mai corso né a Osaka né a Siviglia, non avevo gli strumenti per fare una scelta razionale e quindi mi sono affidato ai loro consigli perché in Giappone si corre molto bene, il livello è appropriato a quelle che sono le mie ambizioni e la gara sembra essere proprio alla mia portata.”

Il viaggio è lungo, circa 20 ore con scalo a Dubai. A tal proposito: hai problemi di jet lag quando cambi fuso orario? Se sì, come fai a risolverli?

“Sinceramente non ho mai dovuto affrontare un jet lag così importante dato che non ho mai viaggiato così lontano ad Est quindi per me sarà una cosa nuova. Penso e spero però di riuscire ad adattarmi molto in fretta. Mi sforzerò di arrivare sul posto verso sera un po’ stanco così da andare a dormire subito anche se questo può significare, forse, non dormire mai in aereo.”

Hai pensato su che ritmo vuoi impostare la gara?

“Penso di partire ad un ritmo vicino al mio primato personale (2:07’16”) e poi spero nel finale di riuscire a fare una progressione oppure tenere anche lo stesso ritmo. Dipenderà ovviamente da come viene impostata la gara dagli altri concorrenti, dal clima, da tante altre cose. In ogni caso io cercherò di stare nel gruppo di testa.”

Parliamo ora di Siviglia. Ti aspettavi i risultati di Yeman, Eyob e Daniele?

“Si, mi aspettavo più o meno dei risultati simili perchè hanno rispecchiato anche i miei pronostici alla vigilia della gara. Sono stati tutti e tre molto bravi per motivi diversi: Yeman per avere corso una gara molto intelligente dal punto di vista tattico, dimostrando di avere un grande acume tattico perché ha avuto pazienza e ha chiuso molto forte. Eyob perché ha dimostrato di non avere paura, facendo un’azione molto coraggiosa anche se alla fine ha dovuto pagare un ritmo molto veloce, ma ha sicuramente dimostrato il suo valore. Anche Meucci è stato molto bravo perché all’età di 38 anni ha fatto il personale di oltre un minuto e mezzo, quindi significa che ha lavorato molto molto bene.”

Dopo la gara di questo fine settimana, hai già qualcosa in programma o decidi in base al risultato?

“Dopo Osaka non ho gare in programma. La stagione prenderà una piega diversa a seconda dell’esito di questa gara.”

L’anno scorso (2023) il principale obiettivo era la maratona di Barcellona, dove hai fatto il record italiano, ma la domenica prima hai gareggiato ai campionati italiani di cross e la gara non è andata nel migliore dei modi. Come hai vissuto quel momento, com’è stata quella settimana, come hai fatto a reagire positivamente?

“L’anno scorso ho corso a Barcellona dopo aver corso male agli italiani di cross. Ad essere sincero il risultato è stato inaspettato, però con il senno di poi avrei dovuto essere consapevole della difficoltà di arrivare fresco al campionato italiano di Gubbio quando la testa e il fisico ormai erano già puntati alla settimana successiva. Insomma, una gara andata male non poteva cambiare il mio valore atletico e quindi ho cercato di “non permettere che questa gara influisse sulla mia sicurezza e sul mio vero obiettivo” che era quello di correre forte la settimana dopo.” [E così è stato: record italiano di maratona con 2h07’16 ndr].

Alla Milano Marathon (Foto La Presse)
Il 2023 è stato anche un anno di cambiamenti: ti sei trasferito da Ferrara a Siena cambiando guida tecnica da Massimo Magnani a Giuseppe Giambrone. Perché hai deciso di allenarti al Tuscany Camp?

“Ho deciso di allenarmi al Tuscany Camp perché rappresenta tutto ciò di cui un atleta di lunghe distanze ha bisogno: un buon gruppo di allenamento, buona compagnia, un clima di sana competitività, supporto a livello medico e fisioterapico, una grande varietà di percorsi (soprattutto muscolari), la disponibilità di una palestra ben fornita. È stata una scelta ponderata, pensata e ragionata con tantissimi punti a favore, tra cui la possibilità di condividere gli allenamenti con atleti di spessore”.

Ecco appunto, hai anticipato la mia successiva domanda: riesci ad allenarti insieme agli atleti africani e a trarne vantaggio?

“Si, mi alleno con atleti burundiani, ugandesi e tunisini. È un grande stimolo per me e mi aiuta molto perché in un certo senso riproduce in allenamento quelle che sono le ipotetiche situazioni che potrei incontrare in gara. Per me questo è un grande vantaggio che, quando mi allenavo da solo, non avevo”.

Illias Aouani JMedical cross (Foto FIDAL)
Allenamento preferito, allenamento meno piacevole, allenamento che soffri di più?

“Mi piace fare il lungo inteso dai 30 ai 40 km meglio se in progressione o i lunghi qualificati che considero l’allenamento più specifico per la maratona. Le ripetute relativamente brevi (dai 300m ai 400m) in salita sono l’allenamento che soffro di più.” [lo dice con disinvoltura come se non gli pesasse davvero. Un po’ come se cominciare con le domande difficili o le domande facili. Ci dice qualcos’altro su di lui?!?]

Chilometraggio settimanale medio?

“Il chilometraggio settimanale si aggira intorno ai 200/210km a seconda della settimana.”

Tre aggettivi per descriverti

“Ambizioso, razionale e impavido.”

[Questa era difficile perché la risposta è arrivata dall’aeroporto di Dubai, dopo 6 ore di volo, prima tappa del lungo viaggio che porterà Iliass a Osaka]

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