Zona Mista – Samokov, dove se no?

Zona Mista – Samokov, dove se no?

10 Dicembre, 2014

Dove diavolo dovranno andare gli azzurri ad infangarsi quest’anno, continentalmente parlando? Ma in quel di Samokov (Bulgaria) località pare a oltre 1.000 metri sul livello del mare, il che significa quasi correre in montagna. Non è di certo una novità, si sapeva sin dallo scorso anno, quando il tutto fu presentato ufficialmente negli splendidi saloni del Comune di Belgrado.

E veniamo a noi. Defezioni azzurre previste, tra i seniores, come quella di Andrea Lalli, più volte sul podio in questa specialità, in tutte le categorie. Il nostro rosso crinito molisano, vuole diventare maratoneta, non ha recuperato la maratona di Torino di novembre, dove di certo non ha mandato in solluchero gli intenditori dei 42 km e rotti. Lalli no.

Niet anche per il decano del cross Gabriele De Nard, il capitano senza macchia e senza paura, è fermo ai box da tempo. Peccato perchè il “vecio” è uno che sa vendere cara la pelle, in un contesto Europeo sempre più coloured (vedi mezzofondisti britannici e francesi).

Tra i più giovani si fa affidamento sui fratelli Crippa, Neka tra gli under 23, Yema tra gli juniores. Mentre il primo è il tipico soldatino che esegue gli ordini dall’alto, Yema, più talentuoso ed esuberante è capace di grandi finali, potrebbe essere la sorpresa, sempreché sappia dosare le sue forze.

Senza fare voli pindarici e lasciarsi andare a pronostici a volte improponibili, la formazione forse più compatta è quella senior donne con la “capitana” Elena Romagnolo, le esperte Dal Ri, Maraoui e Roffino. Non ci sarà la formazione under23 donne vista le defezione di Veronica Inglese.

Ad ogni buon conto spazio alle nuove leve ai cosiddetti nuovi italiani. Tra questi l’allievo Yohannes Chiappinelli, toscano specialista delle siepi, di cui si dice un gran bene. A fare incetta di medaglie, sulla carta, gli inglesi che specie nelle categorie giovanili non hanno rivali. Chi cercherà di rompere il cerchio magico della terra d’Albione tra le allieve sarà Nicole Reina, che la pari di Federica Del Buono, assente, anche se a parer mio avrebbe fatto un figurone, in grado di mettere alla frusta chiunque.

Per chi avrà la fortuna di assistere sarà certamente uno spettacolo. Sei gare in tutto, una mattinata intera a difendersi dal freddo, con sensazioni che solo il cross può dare. Per quest’anno diserto, dopo 17 edizioni, ma non posso scordare di essere stato l’unico italiano della stampa scritta (Franco Bragagna aveva commentato in diretta tv per la Rai) in quel di Budapest 2012 con la vittoria sontuosa di Andrea Lalli, la medaglia a squadre, ragazzi della nazionale che cantavano l’Inno di Mameli a squarciagola e io sotto il palco mi sono ritrovato con il fazzoletto in mano per nascondere le lacrime che scendevano sul mio viso: temperatura esterna meno 6, vento freddo trasversale, neve e ghiaccio sul percorso.