Urban Zemmer, il Re del Verticale, tenta il record

Urban Zemmer, il Re del Verticale, tenta il record

23 Ottobre, 2015

Urban Zemmer è l’uomo più veloce al mondo a correre in salita. Sabato 24 ottobre tornerà a Fully (Svizzera) per tentare di battere il record del chilometro verticale, già suo.

Cosa possiamo fare in meno di mezz’ora? È il tempo che impieghiamo in media per prepararci ad uscire al mattino, se siamo rapidi nel farlo. Il tempo di una colazione, o quello che trascorriamo in macchina per andare da casa in ufficio.

Per Urban Zemmer invece, queste quattro cifre rappresentano il tempo necessario ad essere l’uomo più veloce del mondo nel kilometro verticale.

Urban Zemmer è nato il 4 luglio 1970 ai piedi dell’Alpe di Siusi e, nella vita, fa l’agricoltore e l’idraulico. Vive le sue giornate con un rigore d’altri tempi: si sveglia all’alba, passa in rassegna la stalla e dopo essersi accurato che tutto sia al suo posto, va a lavoro. Più o meno similmente a quanto fanno in molti di noi.Quando poi la sera torna a casa, ricontrolla la stalla, si cambia, esce di nuovo, e va a correre.

Ciò che rende “diverso” Urban, è che esattamente un anno fa a Fully, Svizzera, è passato alla storia per essere stato l’unico uomo, ed il solo finora, in grado di scendere sotto il muro dei trenta minuti in una gara di Vertical Km. 1000 metri di dislivello positivo distribuiti sulla minor distanza possibile e da percorrere -ovviamente- nel minor tempo possibile. Il tempo di una colazione, dicevamo.

Ciò che rende speciale Urban Zemmer è che questo record lo ha siglato non certo perché passi le proprie giornate ad allenarsi o perché sia un essere sovrannaturale a metà strada fra Ercole e Clark Kent. Lo ha fatto iniziando a correre dopo un incidente che gli aveva compromesso il ginocchio, e dal consiglio di un medico è subito diventata passione. Lo ha fatto allenandosi quando poteva, spinto da motivazioni assai lontane da quelle agonistiche.

Lo ha fatto perché, come dice lui stesso: “Quando puoi uscire per andare a correre, significa che sei ancora vivo”.