Sono arrivate dalle due saltatrici in alto friulane Alessia Trost e Desirée Rossit grandi soddisfazioni per i colori italiani sulla pedana dello Stadio Engenhao di Rio de Janeiro. Entrambe le azzurre hanno centrato la qualificazione per la finale del salto in alto insieme ad altre quindici altiste. Trost si è qualificata superando 1.80m, 1.85m al primo tentativo, 1.89m alla seconda, 1.92m e 1.94m alla prima prova. Rossit sbaglia due prove a 1.94m e dimostra carattere superando 1.94m all’ultimo tentativo a sua disposizione nel momento di massima confusione quando stava per partire la batteria della staffetta 4×100. Per la finale saranno da seguire la spagnola Ruth Beitia, la croata Blanka Vlasic, la statunitense Chauntie Lowe che non hanno avuto alcuna esitazione fino a 1.94m e la campionessa mondiale indoor Vashti Cunningham, che ha avuto bisogno di tre prove. E’ la prima volta nella storia delle Olimpiadi che due italiane si sono qualificate per la finale del salto in alto.
La settima mattinata di gare ha visto l’assegnazione del titolo olimpico dei 400 ostacoli maschili. In una gara di livello altissimo come non si vedeva da anni il successo è andato allo statunitense Kerron Clement in un eccellente 47”73 (miglior tempo mondiale dell’anno) davanti al keniano Boniface Tumuti (47”78), al turco Yasmani Copello (47”92) e al sorprendente irlandese Thomas Barr (47”97). Era dall’oro di Angelo Taylor a Pechino che gli Stati Uniti non vincevano in questa specialità a livello olimpico.
Con tanto rammarico per l’assenza delle staffette italiane sono andate in scena le batterie della 4×100 che hanno fatto segnare ottime prestazioni cronometriche sia in campo maschile con gli Stati Uniti e il Giappone a guidare la graduatoria delle qualificate alla finale rispettivamente con 37”65 (mondiale stagionale) e 37”69 (record asiatico) e altre quattro nazionali capaci di scendere sotto i 38 secondi (su tutte la Cina con 37”82 e la Giamaica con Asafa Powell in seconda frazione 37”94) sia in campo femminile con la Giamaica guidata da Shelly Ann Fraser autrice del tempo più veloce con 41”79. Un clamoroso errore tra Allyson Felix e English Gardner ha compromesso la qualificazione degli Stati Uniti.