Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice perfetta al mondiale di mezza maratona di Copenhagen che ha visto scendere in strada ben 30.000 podisti, impegnati nella corsa popolare, fIanco a fianco con i top runner dell’appuntamento iridato. Tra i tanti partecipanti alla corsa popolare anche un danese del tutto speciale: l’ex primatista mondiale e tre volte iridato degli 800 m Wilson Kipketer (nella foto con Franco Fava), presente nella sua città d’adozione nelle vesti di ambasciatore della Iaaf insieme all’ex campionessa mondiale del salto in alto, Kajsa Bergqvist, e al due volte campione olimpico del giavellotto, Andreas Thorkildsen. Per la cronaca: Kipketer ha tagliato il traguardo in 1:20’38”.
Il Kenya ha trionfato vincendo sia la gara maschile, con Geofrey Kipsang, sia quella femminile con Gladys Cherono. Ottima prova di Valeria Straneo, che ha centrato l’obiettivo della vigilia classificandosi all’ottavo posto in un buon 1:08’54, arrivando seconda tra le atlete europee alle spalle della maratoneta francese Christelle Daunay, settima al traguardo in 1:08’47”. Brillante prestazione in chiave azzurra per la giovane pugliese Veronica Inglese, ventiduesima al traguardo con il nuovo record personale di 1:10’56”, undicesimo crono della storia a livello italiano. Staccata di sette posizioni è arrivata Nadia Ejjiafini (1:12’04). Fatna Maraoui si è classificata trentaduesima in 1h12’49”.
Straneo ha animato la prima parte della gara in testa con una tattica d’attacco che l’ha resa celebre in occasione della medaglia d’argento ai Mondiali di Mosca quando guidò la corsa fino al 40° km.
“Meglio di così non poteva andare la gara. Sono stata pienamente in corsa fino al 15° km quando le keniane hanno velocizzato il ritmo. Ho rimontato due posizioni nel finale e questo rende ancora più positiva la mia gara. Ora guardo al resto della mia stagione con fiducia”, ha detto la Straneo.
Soddisfazione anche nelle parole di Veronica Inglese, che continua il suo momento positivo dopo l’ottavo posto agli Europei di Cross di Belgrado. “Sono partita forte, ma non credo di aver pagato nel finale, dove sono riuscita a rimontare parecchie posizioni”.
Gladys Cherono, medaglia d’argento iridata sui 10.000 m a Mosca 2013, ha conquistato il titolo mondiale in 1:07’28” precedendo le connazionali Mary Ngugi (seconda con il nuovo primato personale di 1:07’43”) e Sally Chepyego(anche lei sotto il suo precedente primato con 1:07’51”). Fuori dal podio la grande favorita della vigilia, Lucy Kabuu, accreditata del miglior tempo tra le iscritte, ma quarta al traguardo con il tempo di 1:08’36”, che ha preceduto di cinque secondi Mercy Jerotich Kibarus, che ha completato il trionfo del Kenya: cinque atlete ai primi cinque posti della classifica, per la prima volta nella storia della manifestazione. Netsanet Gudeta è stata la prima etiope, in sesta posizione, in 1:08’45”.
Al 12° km solo Gudeta e Hurut Alemayehu sono riuscite in qualche modo a contrastare lo squadrone keniano. Poco prima del 15° km sono rimaste in quattro a giocarsi la vittoria: Cherono, Chepyego, Wacera e Kabuu. A sorpresa la prima a cedere terreno è stata Lucy Kabuu, accreditata del miglior tempo con 1:06’09”. Al 18° km Gladys Cherono ha lanciato l’attacco decisivo involandosi verso il successo.
La vincitrice è passata anche dall’Italia, dove è stata seconda all’ultima Boclassic di Bolzano, lo scorso 31 dicembre.
Ben 32 atlete hanno stabilito primati personali a testimonianza dell’eccellente livello della gara e della qualità del percorso della capitale danese.
Alle spalle della dittatura tecnica keniana, ecco l’Etiopia, il Giappone e l’Italia, prima delle nazioni europee nonostante l’assenza della campionessa continentale di maratona di Barcellona 2010, Anna Incerti, per un attacco influenzale nei giorni di vigilia dell’appuntamento iridato danese.
Nella gara maschile non si è materializzata la sfida per il podio tra i dominatori delle ultime edizioni Zersenay Tadese e Wilson Kiprop. Geoffrey Kipsang ha conquistato il successo nella competizione maschile in un eccellente 59’07” davanti all’eritreo Samuel Tsegay e all’etiope Guye Adola, secondo e terzo al traguardo con lo stesso tempo di 59’20”. Fuori dal podio l’eritreo Zersenay Tadese, l’atleta più vincente nella storia di questa rassegna con i cinque titoli vinti nel 2006, 2007, 2008, 2009 e 2012, che ha tagliato il traguardo in quarta posizione in 59’37” (tempo più veloce rispetto alla prestazione cronometrica con la quale si aggiudicò l’ultima edizione nel 2012 a Kavarna) davanti al secondo classificato dell’ultima mezza maratona di Ras Al Khaimah Nguse Amsolom (59’59”) e al campione del mondo del 2010 Wilson Kiprop (1:00’00″).
La gara maschile si è accesa al 12° km quando sono rimasti in testa in sei: Tadese, Tsegay, Amsolom, Kipsang, Kiprop e Adola. Kipsang ha iniziato a spingere in testa riducendo il gruppo di testa da sei a tre atleti. L’atleta keniano ha allungato intorno al 15 km. Grazie ad uno strappo decisivo tra il 15 e il 20 km dove ha piazzato un parizale sotto i 14 minuti Kipsang ha preso un vantaggio di 13 secondi di vantaggio su Tsegaye e Adola, scesi entrambi sotto il loro primato personale con 59’20”, Ben 13 atleti tra i primi venti hanno migliorato il loro record sul veloce percorso nel centro della bella capitale danese.
Il migliore europeo è stato in realtà un ex keniano, Polat Arikan, che ha tagliato il traguardo in sedicesima posizione in 1:01’21” (record nazionale) precedendo di una posizione lo spagnolo Ayad Lamdassem con il record personale di 1:01’21”.
Pur non vincendo la medaglia individuale, Tadese è riuscito a vincere l’oro a squadre dopo sei argenti nella classifica per nazioni delle passate edizioni conquistando il tredicesimo podio in questa manifestazione su nove partecipazioni (un record per questa competizioni). L’Eritrea ha costruito questo trionfo piazzando cinque atleti ai primi otto posti. Il Kenya, che ha vinto le ultime sei edizioni nella competizione a squadre, si è dovuto accontentare del secondo posto precedendo l’Etiopia.
Il ventunenne Kipsang è emerso a livello internazionale nel 2011 in occasione della vittoria ai Mondiali di Cross nella gara juniores. Lo scorso anno ottenne un eccellente 58’54” nella mezza maratona di ras Al Khaimah. E’ stato due volte terzo alla Maratona di Berlino e sesto lo scorso febbraio nella 42 km di Tokyo. Kipsang ha vinto la decima medaglia d’oro per il suo paese in questa manifestazione.
Buona prova di Daniele Meucci, ventisettesimo al traguardo in 1:01’56”. Simone Gariboldi è stato il secondo azzurro in quarantacinquesima posizione con il nuovo record personale di 1:02’50” davanti a Gianmarco Buttazzo, 60° in 1:03’58”.
“Correre in 1:01’56” al mondiale è un buon risultato. Ho deciso di sfilarmi al 10° km per non correre il rischio di non arrivare al traguardo. Questo risultato é un passo in avanti”, ha detto Meucci al termine della gara.
I Mondiali di Mezza maratona torneranno tra due anni, a Cardiff.