Milano: noia maratona, spettacolo staffette

Milano: noia maratona, spettacolo staffette

07 Aprile, 2013

Milano. Vince Gemechu Worku Biru, etiope di Arsi, nato secondo il passaporto nel 1978, dunque ha 35 anni, ma dice Rosa jr, Federico, il manager dell’amarico, in Etiopia in calendario rispetto al nostro è indietro di 7 anni, “loro – dice lo stesso manager figlio del medico Gabriele Rosa – usano il calendario copto”. Sta di fatto che Biru, già terzo lo scorso anno a Milano, ha fatto centro pur non migliorando il suo primato di 2.07:46 stabilito in Israele sul Lago di Tiberiade nel gennaio dello scorso anno. Biru ha vinto grazie un finale deciso nei confronti del suo connazionale Giosa Girma Tefera, anch’egli esultante sul traguardo, con le braccia alzate, la terza piazza è andata al giovane keniano Marius Kipserem in 2.09:50. La gara ha avuto il solito copione sia al maschile sia al femminile che ormai si ripete a ogni maratona, con un nugolo di atleti africani davanti. Analizzando attentamente l’ordine d’arrivo, scopriamo che dopo il 2.22:23 di Soy (nono) bisogna attendere sei minuti per vedere il decimo classificato e tra il decimo (Barnett) e l’undicesimo (Zenucchi) altri sei minuti. Il che significa che se non ci fossero questi africani la maratona di Milano e chissà quante altre in giro in Europa e nel mondo non avrebbero risultati degni di nota. Le prime quattro donne classificate, qualora ci fosse una classifica unica, avrebbero centrato con dei modesti risultati le posizioni che vanno dall’undicesimo al quattordicesimo posto! Incredibile. A Milano una volata a due, lunga, come quella vista nel pomeriggio alla Parigi – Rubaix, solo che nel velodromo di Rubaix si è imposto Fabian Cancellara, un big, mentre a Milano non ha vinto un emulo di Tergat o di Gebre, ma un qualsiasi Biru, senza offesa per quest’ultimo. Tra le donne il successo è andato a Monica Jepkoech (Kenia) in 2.32:54, che è ritornata negli ultimi metri su una sfinita Tsehay (Etiopia). Primi degli italiani Tommaso Vaccina, ottavo, in 2.22:11 e Claudia Pinna, ottava, in 2.42:09. Poi una sfilza di amatori che hanno potuto godere di una giornata in completa assenza di traffico, senza pioggia, finalmente, ma con un vento abbastanza fastidioso. C’erano le staffette, tante, che forse, togliamo pure il forse, sono la vera e propria linfa di questa manifestazione. La migliore di queste è stata il Cus Pro Patria Milano con Cuneaz, Leone, Morchid e Seck davanti ai mitici Ruggiero, Modica, Goffi e Baldini.

Uomini: 1. Biru (Eth) 2:09:25; 2. Tefera (Eth) 2:09:36; 3. Kipserem (Ken) 2:09:50; 4. Kosgei (Ken) 2:12.31; 5. Limo (Ken) 2.15:42; 6. Rop (Ken) 2:16:24; 7. Kosmac (Slo) 2:18:40; 8. Vaccina 2:22:11; 9. Soy (Ken) 2:22:23; 10. Barnett (Gbr).

Donne: 1. Jepkoech (Ken) 2:32:34; 2. Tsehay (Eth) 2:32:55; 3. Ababel (Eth) 2:33:10, 4. Mumbi (Ken) 2:33:37; 5. Kosgei (Ken) 2:35:25, 6 Ayachi (Spa) 2:35:32; 7. Abebe (Eth) 2:36:16; 8. Pinna 2:42:09; 9. Dimaki (Gre) 2:47:19; 10. Nituleasa (Rom) 2:53:27.