L’ombra del doping (ancora) sul Kenya

L’ombra del doping (ancora) sul Kenya

18 Ottobre, 2022

Sospeso il vincitore dell’ultima Sierre-Zenal e la vincitrice della maratona di Boston: sono 23 gli atleti keniani coinvolti in casi di doping dall’inizio dell’anno

È un ottobre molto buio per il mondo dell’atletica keniana. Sugli atleti della Rift Valley, culla di grandi talenti e campioni, torna ad allungarsi l’ombra del doping.I quotidiani di Nairobi parlano di vergogna elencando i casi degli atleti sospesi da inizio 2022 e che ad oggi hanno raggiunto quota 23.

Tra questi figurano l’ultima vincitrice della maratona di Boston in 2:24’45, la 28enne Diana Chemtai Kipyokei, e Betty Wilson Lempus vincitrice lo scorso anno della mezza maratona di Parigi: entrambe sospese lo scorso 14 ottobre, per uso di sostanze vietate.

Da quanto riporta il quotidiano online Africa Express la sostanza contestata sarebbe il triamcinolone acetonide, la stessa riscontrata a Mark Kangogo, 33 anni, dominatore dell’ultima Sierre-Zenal e da cui il coach svizzero Julien LyonIl ha subito preso le distanze. 

Il triamcinolone acetonide è una sostanza con cui solitamente si curano riniti, allergie, dermatosi, ma è assolutamente vietata agli sportivi durante le competizioni. Rientra infatti nella lista proibita stilata dalla Wada (l’agenzia mondiale antidoping) ed è compresa nella categoria dei glucorticoidi in quanto “rafforza la competitività ed è dannosa alla salute”.

Prima dei campionati Mondiali di atletica in Oregon era stato fermato per doping Lawrence Cherono, 34 anni, campione della maratona di Chicago e Boston 2019. E con lui altre tre atlete di Nairobi: Stella Barsosio, 29 anni, Purity Changwony, 32 e Kumari Taki, 23 anni. Senza tralasciare Philemon Kacheran Lokedi, 30 anni, maratoneta.