Leonardo Fabbri d’argento

Leonardo Fabbri d’argento

19 Agosto, 2023
Foto FIDAL/Francesca Grana

Passano il turno Larissa Iapichino e Marcell Jacobs, Arese, Sabbatini e Cavalli nei 1.500, Ihemeje nel triplo. Eliminati i gemelli Zoghlami (3.000 sipei), la 4×400 mista, Tobia Bocchi (triplo) e Samuele Ceccarelli (100 piani). Ritirato Massino Stano, campione olimpico di marcia.

Arriva dalla pedana del getto del peso la prima medaglia dell’Italia ai Campionati mondiali di Budapest: Leonardo Fabbri è secondo con un lancio super: 22,34 m, una misura che lo proietta nella storia dell’atletica italiana come secondo miglior pesista di sempre, dietro a un altro fiorentino, Alessandro Andrei (a sua volta argento mondiale a Roma 87). Davanti a lui in questo mondiale solo lo statunitense Ryan Crouser, primatista del mondo, che all’ultimo turno con 23,51 arriva a un soffio dal suo record di 23,56 stabilito a fine maggio. Sul terzo gradino il due volte iridato Joe Kovacs (Usa), bronzo con 22,12, mentre va oltre i ventidue metri anche il neozelandese Tom Walsh che però rimane fuori dal podio con 22,05. Delude invece l’altro pesista azzurro, Zane Weir, undicesimo con 19,99.

Azzurri: alti e bassi

Una medaglia che risolleva il bilancio di una giornata inaugurale partita non sempre col piede giusto in casa Italia: se Marcell Jacobs passa il turno (10”15) da terzo nella propria batteria, finisce invece subito l’avventura iridata individuale di Samuele Ceccarelli: il velocista italiano più titolato del 2023 (campione europeo e italiano dei 60 m indoor e italiano dei 100 m all’aperto) è quarto in batteria in 10”26.

Finisce uno a uno il conto dei nostri triplisti per l’accesso alla finale: ci riesce Emmanuel Ihemeje con 16,91 m, non ci riesce Tobia Bocchi, che con 16,66 è il primo degli esclusi.

Mezzofondo: avanti Arese, Sabbatini e Cavalli

Si guadagna la semifinale dei 1500 metri Pietro Arese, dopo aver gestito nel migliore dei modi una gara lanciata a ritmo sostenuto e chiusa al quarto posto in 3’34”48 a meno di un secondo dal record personale. Qualificazione sfiorata invece da Ossama Meslek, settimo in 3’35”12, primo degli esclusi. Stesso destino per Joao Bussotti, in una gara decisamente tattica che si infiamma nell’ultimo giro chiude in 3:48’55”. con il successo allo spagnolo Mario Garcia (3’46”77).

Due delle tre azzurre accedono alla semifinale: Gaia Sabbatini (4’03”04) e Ludovica Cavalli(4’03”81), beffa invece per Sintayehu Vissache nonostante il primato personale di 4’01”66 che la consolida come terza italiana di tutti i tempi rimane fuori a causa del nuovo regolamento che non prevede tempi di recupero nel mezzofondo.

Era lecito aspettarsi di più dai gemelli Ala (8’28”76) e Osama Zoghlami (8’33”07) nei 3000 siepi e dalla staffetta 4×400 mista, eliminata (3’14”56) con Lorenzo Benati, Ayomide Folorunso, Riccardo Meli e Alice Mangione. La marcia, a sua volta, è risultata amara per gli azzurri in una gara dai contenuti tecnici altissimi; chiude undicesimo Francesco Fortunato in 1:19’01”, ad appena due secondi dal personale realizzato quest’anno con il successo agli Europei a squadre, ma che qui non basta per entrare nei primi dieci a testimonianza del livello formidabile di questa gara. Ritirato il campione olimpico Massimo Stano, che si ferma dopo quindici chilometri quando era staccato di oltre due minuti, anche in vista della 35 chilometri di giovedì nella quale proverà a difendere il titolo mondiale vinto l’anno scorso; 31° posto del 22enne Andrea Cosi in 1:23’28”. 

Lungo: Iapichino OK 

Missione compiuta per Larissa Iapichino. L’azzurra è in finale nel lungo ai Mondiali realizzando subito la misura di 6,73 (+1.4) al primo salto che mette in cassaforte la qualificazione, vicina al 6,80 del pass automatico, con un ottimo stacco al limite dell’asse di battuta. Torna comunque in pedana per il secondo turno senza incrementare con 6,51 (+0.5) per poi decidere di rinunciare al terzo e ultimo tentativo, quando ormai si sente al sicuro, e chiude sesta per il momento. È una bella prova della maturità raggiunta in questa stagione già ricca di risultati, dall’argento europeo indoor alle tre vittorie in Diamond League passando per il titolo continentale under 23.

Per la prima volta la ventunenne fiorentina potrà quindi essere al via di una finale iridata, dopo averla mancata l’anno scorso a Eugene. In tre vanno oltre 6,80: Tara Davis-Woodhall (Usa, 6,87/-0.1), Marthe Koala (Burkina Faso, 6,84/+0.7) e la serba Ivana Vuleta (6,82/-0.5), tra le vittime eccellenti la statunitense Quanesha Burks (6,57/+1.3) che era atterrata a 6,98 di recente, la britannica campionessa europea indoor Jazmin Sawyers (6,41/+1.2), l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk con tre nulli.

DAY 2: il programma e gli azzurri in gara domenica 20 agosto