I podisti romani, e non solo quelli, conoscono bene Valerio Piccioni. È l’infaticabile animatore della Corsa di Miguel, giornalista della redazione capitolina de La Gazzetta dello Sport . Da scrittore ha dato alle stampe Quando giocava Pasolini (Limina, 1996), Mille e un’atletica (Viola, 2005, dedicato allo stadio “Paolo Rosi”) e La rivoluzione di Bikila (Bradipolibri, 2010, a quattro mani con Giorgio Lo Giudice). Per Edizioni GruppoAbele ha da poco pubblicato Manlio Gelsomini Campione Partigiano.
Dall’atletica alla Resistenza, la vita di Manlio Gelsomini (7 novembre 1907 – 24 marzo 1944) è corsa via veloce, come veloci correvano le sue gambe. Prima i 100 m, i titoli di campione regionale, la nazionale, il rugby; poi il tempo della laurea in Medicina e della professione, un tempo di successo personale. Ma a un certo punto Manlio sterza, va da un’altra parte: l’8 settembre 1943 è sulle barricate contro i nazisti e i fascisti. Da allora nulla sarà come prima, fino all’epilogo, il 24 marzo 1944, alle Fosse ardeatine. Il percorso personale e politico di un giovane, un professionista colto, altruista e atletico che, come altri della sua generazione, la vita, le circostanze e gli ideali trasformarono, suo malgrado, in un eroe.
In libreria:
Valerio Piccioni, Manlio Gelsomini Campione partigiano – Edizioni GruppoAbele, 14 euro