Il ritorno di Mario Scapini. In gara, giovedì, per la prima volta dopo la malattia

Il ritorno di Mario Scapini. In gara, giovedì, per la prima volta dopo la malattia

16 Luglio, 2013

L’estate ci restituisce Mario Scapini, deciso a mordere di nuovo la pista dopo il buio del tumore allo stomaco e della chemioterapia.
Giovedì 18 sarà in gara a Cernusco sul Naviglio (MI) con nessun altro obiettivo che quello di chiudere un capitolo doloroso e per questo, nell’intimo, prezioso.

31 maggio 2012, Golden Gala, 1’46”95, biglietto per gli imminenti Europei di Helsinki, corsia preferenziale aperta per i Giochi di Londra. La sera stessa, di rientro in albergo, i primi segnali di una storia del tutto diversa: un forte dolore all’addome che prima lo costringe, di lì a una settimana, a dare forfait a Trento, a pochi minuti dal via, poi, passati altri sette giorni, a una prova per lui sottotono a Velenje (SLO), 1’48”68. Al dolore all’addome si aggiunge il mal di schiena, sempre più forte, al punto che il giorno prima dell’inizio degli Europei è costretto a rinunciare alla convocazione. Ricovero, esami, diagnosi: linfoma anaplastico a grandi cellule. Il sogno di Mario erano le Olimpiadi di Londra, le cui gare di atletica cominciano il giorno dopo l’inizio della sua chemioterapia. Esce dall’ospedale il 20 agosto, a novembre i referti degli esami di controllo lo autorizzano a pensare di poter ripartire.

La rinascita è la storia di un atleta azzurro che dopo aver vinto alle Gymnasiadi e agli Europei juniores, aver indossato maglie di campione italiano nelle categorie giovanili come a livello assoluto, si è rimesso in gioco accettando di avere come obiettivo dell’allenamento prima 20’ sulla cyclette, poi qualche allungo di 100 m in 30-35” (trentacinque secondi), guardando lontano, perché a Rio de Janeiro, in fondo, mancano ancora tre anni.