Il fine settimana dell’atletica, tra primi acuti e una vecchia conoscenza che ricompare

Il fine settimana dell’atletica, tra primi acuti e una vecchia conoscenza che ricompare

14 Gennaio, 2014

Il secondo posto di Yema Crippa a Edimburgo, la buona prova di Silvia Weissteiner a Vallagarina, la voglia di Rachik di diventare italiano, l’inizio col botto della Trost. Non manca certo di vivacità l’atletica italiana di questo primo periodo 2014

C’era una volta l’armata di Ma … e  poi c’era Liu Dong. Ma cosa ha a che vedere un’atleta cinese di 40 anni al cross di Villa Lagarina? Aspettate di leggere le prossime righe e lo saprete. Intanto ci trasferiamo per un attimo nell’agosto del 1993 a Stoccarda. Nell’ex Necker Stadion, convertitosi poi in Gotblieb Daimler Stadion (la Mercedes contava eccome) nel corso dei Campionati Mondiali atletica (quarta edizione) a far man bassa di risultati sono le atleti cinesi. Forse qualcuno dei nostri lettori, meno giovani, si ricorderà di tal Ma Jurhen, il tecnico che sosteneva che faceva ingurgitare il sangue di tartaruga alle sue atlete. Si, proprio quello! A Stoccarda Liu Dong vinse i 1500 metri, si mise al collo una bella medaglia d’oro e poi stampò un bel 1’55”54 negli 800 m, che è tuttora record asiatico. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e Liu Dong come per incanto è riapparsa a Villa Lagarina domenica 12 gennaio per il mitico cross. Questa volta ha gareggiato sotto i colori della Spagna, avendo sposato Miguel Landa, tecnico spagnolo di atletica presente alle porte di Rovereto, come delegato tecnico e anche in veste di relatore a un convegno sul mezzofondo, con Pierino Endrizzi e il CT Massimo Magnani. Liu Dong ha mostrato tutta la sua classe e pur arrivando quindicesima è provvista ancora di una splendida falcata. A Rovereto abbiamo visto un bel ritorno di Silvia Weissteiner, seconda, staccata dalla keniana Linah Cheruto di ben 16 anni più giovane, poi Silvia La Barbera, Valeria Roffino e Angela Rinicella. Tra gli uomini assolo del keniano Robert Ndiwa sull’emergente Yassine Rachik che ancora una volta al microfono ha esternato la sua voglia di divenire italiano a tutti gli effetti, con una parlata caratterizzata da uno spiccato accento bergamasco. Rachik, 21 anni, dovrebbe farcela con l’inizio del 2015, poi Fontana, Carletti, Matvychuck, Floriani, Busienei, De Nard e Neka Crippa. A proposito di Crippa, il fratello Yemhane a Edinburgo in un cross internazionale coglieva un secondo posto, che ha quasi dell’incredibile. Risultato: 2 righe nelle brevi dei quotidiani sportivi. Ampi spazi, invece, sul fenicottero Trost, volata sopra 1,96 in una gara di prove multiple. Sarà giusto? (Walter Brambilla)

Sorprendente trost: 1,96 nell’alto ai regionali di prove multiple – Inizio di stagione da incorniciare per la campionessa europea under 23 Alessia Trost, che ha superato la misura di 1.96 m, quarto risultato della sua carriera e terzo a livello indoor, nel contesto dei Campionati regionali indoor di prove multiple nel nuovissimo impianto al coperto di Padova, non lontano dallo Stadio Euganeo. Solo la belga Tia Hellebaut (campionessa olimpica di salto in alto a Pechino 2008) ha fatto meglio saltando 1,99 m nel contesto di una gara di salto in alto all’interno di un pentathlon indoor.

Nella sua ancora giovane carriera la pordenonese ha fatto meglio solo l’anno scorso quando superò i 2 metri a Trinec, 1,98 m a Udine nella stagione indoor 2013 e in occasione del titolo europeo under 23 vinto la scorsa estate a Tampere.

La Trost ha totalizzato 4035 punti, non lontano dal record italiano under 23 del pentathlon indoor (Ifeoma Ozoeze, 1992). Nelle altre prove Alessia ha realizzato 9”16 nei 60 a ostaccoli, 10,76 m con il peso da 4 kg (con la traslocazione), 5,85 m nel lungo e 2’38”45 negli 800 m.

Il risultato non deve sorprendere perché Alessia è stata primatista italiana cadetta del pentathlon prima di specializzarsi nel salto in alto dove ha vinto il titolo mondiale da allieva a Bressanone nel 2009 e la medaglia d’oro ai Mondiali Juniores di Barcellona 2012.

L’allieva di Gianfranco Chessa ha valicato l’asticella a 1,72 m, 1,78 m, 1,84 m e 1,90 m sempre al primo tentativo prima di centrare quota 1,96 alla terza prova. Ha deciso poi di fermarsi con l’alto per ripresentarsi in pista successivamente per le altre fatiche del pentathlon. E pensare che la giovane campionessa friulana non aveva finalizzato la stagione indoor per puntare soprattutto agli Europei all’aperto di Zurigo

Trost gareggerà ai Campionati Italiani di Prove Multiple di Padova del 25 e 26 Gennaio e potrebbe scendere in pedana ai Campionati Italiani Indoor di Ancona nel suo salto in alto. (Diego Sampaolo)

Ayalew si conferma regina del cross a Elgoibar – La ventitreenne Hiwot Ayalew, quarta ai Mondiali di Mosca 2013 sui 3.000 siepi, si è confermata la regina del cross vincendo la quarta gara stagionale al cross internazionale Juan Muguerza di Elgoibar in Spagna. Una settimana dopo il successo di San Giorgio su Legnano, la giovane atleta etiope ha vinto anche la classica gara spagnola tagliando il traguardo in 21’59” sulla connazionale Alemitu Haroye, che compirà 19 anni il prossimo maggio.

Ayalew ha staccato la più giovane avversaria a 400 metri dal traguardo prevalendo con tre secondi di vantaggio. Un’altra atleta salita sul podio al Campaccio, Linet Masai, campionessa del mondo dei 10.000 m a Berlino 2009 e tre volte medagliata ai Mondiali di cross dal 2009 al 2011, ha vinto la lotta per il terzo posto in 22’08” superando di sette secondi la vice campionessa mondiale dei 5.000 m, Mercy Cherono.

Timothy Toroitich è diventato il primo atleta ugandese in grado di vincere a Elgoibar. Secondo la settimana scorsa in un altro classico cross spagnolo, ad Amorebieta, Toroitich ha conquistato il successo in 32’04” superando di sette secondi il keniano Emmanuel Bett, il più veloce al mondo su 10.000 m nel 2012 con un favoloso 26’51” al meeting di Bruxelles. Conseslus Kipruto, medaglia d’argento ai Mondiali di Mosca e vincitore della Diamond League sui 3.000 siepi nel 2013, ha completato il podio in terza posizione con il tempo di 32’25”. (Diego Sampaolo)