Emanuele Zenucchi, celebre ex maratoneta, processato a Bergamo per direttissima con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
«Quando ho smesso di gareggiare mi sono sfasato». Così l’ex maratoneta Emanuele Zenucchi si è giustificato davanti al giudice del processo per direttissima che lo ha interrogato sulle accuse di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Ad Azzano San Paolo (provincia di Bergamo) l’atleta è stato trovato in possesso di 16 grammi di eroina e 3,5 grammi di cocaina, ma ha respinto l’ipotesi dello spaccio, sostenendo di utilizzare le sostanze esclusivamente per uso personale nei momenti di sconforto.
Zenucchi, che ha alle spalle una carriera con 41 successi tra cui molte maratone, ha parlato delle difficoltà incontrate dopo il ritiro dalle competizioni, periodo durante il quale ha iniziato a fare uso di droghe. Durante l’udienza, ha spiegato di aver condiviso occasionalmente le sostanze con amici, ma ha negato di aver mai venduto droga. Ha inoltre affermato di essere stato costretto a fermarsi per un problema meccanico mentre acquistava una batteria per l’auto, situazione durante la quale è stato trovato con un bilancino.
Il processo è attualmente in corso con la prossima udienza fissata per il 12 luglio. Nel frattempo, il giudice ha imposto a Zenucchi l’obbligo di presentarsi quotidianamente ai carabinieri. Nonostante le vicissitudini legali, Zenucchi continua a dedicarsi alla corsa e all’allenamento, vivendo una vita modesta con la madre e ammettendo di aver venduto alcune delle sue medaglie d’oro per far fronte alle difficoltà finanziarie.