Japhet Korir è la vera rivelazione della quarantesima edizione dei Campionati del Mondo di Corsa Campestre, disputati domenica 24 marzo nella città polacca di Bydgoszcz, in una gelida giornata, con una temperatura vicina allo zero, anche per effetto della neve caduta durante l’ultima settimana. Korir é diventato il più giovane campione del mondo di corsa campestre e il secondo atleta al di sotto dei vent’anno in grado di vincere questa manifestazione dopo il grande Kenenisa Bekele. Korir é rimasto costantemente in testa quando la lotta si è accesa poco dopo metà gara e nell’ultimo chilometro ha staccato il campione del mondo uscente di Punta Umbria 2011, Imane Merga, per poi tagliare il traguardo in 32’46” dopo 12 km di gara sul percorso ghiacciato. Merga ha difeso con onore il titolo mondiale, ma si é dovuto arrendere all’attacco di Korir. La gara è iniziata a un ritmo piuttosto lento con un passaggio di 5’40” dopo i primi due chilometri, ma il ritmo è cresciuto gradualmente durante il secondo giro quando il folto gruppo di testa di diciassette atleti é passato in 11’09” al 4° km ed è rimasto compatto fino a metà gara, quando si é ridotto a nove atleti che hanno percorso il parziale di 2 km tra il quarto e il sesto in 5’23”. Japhet Korir e l’ugandese Timothy Toroitich hanno tirato la gara durante il quarto giro. All’ottavo chilometro sono rimasti in sei a giocarsi la vittoria finale: Korir, Merga, gli ugandesi Torotich e Moses Kipsiro, l’eritreo Teklemariam Medhin e l’australiano Collins Birmingham, unico bianco nella marea nera africana. Lo statunitense Ben True si é unito al gruppo di testa a metà del penultimo giro mentre Birmingham ha incominciato a pagare lo sforzo. All’11° km è iniziata la lotta tra Merga e Korir. La gara si è decisa a 200 m dalla fine quando Merga ha dovuto cedere di fronte all’attacco del keniota. Pensare che Korir si era classificato per questi mondiali con fatica, solo grazie al sesto posto ai trials di Nairobi dello scorso febbraio. Teklemariam Medhin, secondo tre anni fa, nell’edizione dei Mondiali disputati sempre a Bydgosccz, nel 2010, ha vinto la medaglia di bronzo in 32’54”. Merga si é potuto consolare con la vittoria a squadre dell’Etiopia, che è tornata sul gradino più alto del podio nel ranking per nazioni otto anni dopo il primo successo, nel 2005. La vera notizia del giorno è stata la sconfitta a squadre del Kenya, solo terza alle spalle degli Stati Uniti, che sono saliti sul secondo gradino del podio grazie al piazzamento di quattro uomini tra i primi 19. Il Kenya, che ha piazzato solo Korir tra i primi dieci, aveva vinto tutti i titoli a squadre dal 1986, a eccezione del biennio 2004-2005, quando vinse l’Etiopia. Gara seniores femminile: Bydgoszcz ha portato fortuna ancora una volta a Emily Chebet che ha conquistato il suo secondo successo iridato di corsa campestre tre anni dopo il primo trionfo sul percorso di Myslecinek Park della città polacca. La ventisettenne keniana ha avuto la meglio sulle etiopi Hiwot Ayalew e Belayensh Olijira. Hiwot Ayalew, quinta alle Olimpiadi di Londra nei 3000 siepi e atleta da 9’09” su questa distanza in pista, ha animato la gara prendendo un notevole vantaggio ma nel finale la Chebet l’ha ripresa prima di batterla allo sprint negli ultimi 200 metri per tre secondi in 24’24”. La Ayalew é sorella di Wude Ayalew, medaglia di bronzo ai Mondiali di Berlino 2009 sui 10000 metri. La Chebet e la Ayalew hanno preso la testa della gara insieme alla due volte campionessa europea di cross Fionnuala Britton durante il primo giro. La gara si è accesa quando la Ayalew (vincitrice degli ultimi Trials etiopi) ha provato con coraggio ad allungare a 800 metri dalla fine e ha preso un vantaggio di 50 metri che sembrava incolmabile. Negli ultimi 100 metri la Chebet ha ripreso l’etiope superandola allo sprint. Dopo un paio di stagioni difficili la ventisettenne Chebet era tornata a buoni livelli vincendo la medaglia di bronzo ai Campionati africani di cross del 2012. Si era qualificata per i Mondiali con il quarto posto ottenuto ai Trials del Kenya lo scorso Febbraio. La ventitreenne Ayalew si è migliorata notevolmente rispetto sll’undicesimo posto di Punta Umbria. L’altra etiope Belaynesh Ojita, quinta alle Olimpiadi di Londra 2012 sui 10000 metri, ha conquistato la medaglia di bronzo in 24’33” davanti a Shitaye Eshete del Barhein (24’34”), sesta alle Olimpiadi sui 10000 metri. La statunitense Neely Spence è stata la migliore delle non africane in tredicesima posizione davanti alla due volte campionessa europea irlandese Fionnuala Britton, quattordicesima al traguardo. Il Kenya, che ha piazzato sei donne tra le prime 11 ha vinto la gara a squadre per il quarto anno consecutivo con 19 punti nettamente sull’Etiopia (48 punti) e al Barhein, per la prima volta nella storia sul podio. L’unica azzurra Touria Samiri si è classificata in 89^ posizione in 27’59”. Gara juniores maschile: Hagos Gebrehiwot ha confermato il suo ruolo di favorito vincendo il primo titolo mondiale juniores della sua carriera con un grande allungo negli ultimi 500 metri. Gebrehiwot ha solo 18 anni, ma vanta già un curriculum straordinario che comprende il record del mondo juniores dei 5.000 metri a Parigi (12’47”53) e il primato mondiale indoor di categoria sui 3.000 m con il 7’32”87 di quest’inverno realizzato a Boston oltre al quinto posto ai Mondiali allievi sui 3.000 m nel 2011 e alla finale olimpica a Londra sui 5.000 m. Gebrehiwot ha percorso gli 8 km in 21’04” precedendo di quattro secondi il keniota Leonard Barsoton. Muktar Edris, vincitore delle tre più importanti gare italiane (Campaccio, Vallagarina e Cinque Mulini) ha vinto la medaglia di bronzo in 21’13” La giovane squadra italiana, seguita per l’occasione dal direttore tecnico delle squadre nazionali giovanili, Stefano Baldini, alla sua prima uscita all’estero in questa veste federale, si è comportata molto bene classificandosi al sesto posto, prima tra le nazioni europee. Il migliore degli azzurri è stato Lorenzo Dini, ottimo 32° in 23’18” davanti agli allievi Yemeneberhan Crippa (38° in 23’26”) e Yohannes Chiappinelli (44° in 23’33”), a Samuele Dini (50° in 23’38”) e a Italo Quazzola (55° in 23’45”). Yohannes Chiappinelli, nato nel 1997, è l’atleta più giovane di questi mondiali. Gara juniores femminile: Faith Kipyegon ha bissato il successo di due anni fa a Punta Umbria diventando la terza donna capace di vincere due titoli mondiali juniores consecutivi dopo Viola Kibiwott (2001 e 2002) e Genzebe Dibaba (2008 e 2009). La Kipyegon, che ha vinto anche il titolo mondiale juniores sui 1500 metri a Barcellona 2012, ha avuto la meglio sulla connazionale Agnes Chebet Tirop con lo stesso tempo di 17’51”. Terzo posto per l’etiope Alemitu Heroye con sei secondi di distacco rispetto alle prime due. Quarta Caroline Chepkoech in 18’09” davanti alla vice campionessa mondiale juniores dei 5000 Ruti Aga. La campionessa mondiale juniores dei 5000 Buze Diriba si è classificata all’ottavo posto. La migliore delle europee è stata la campionessa europea juniores di cross Emelia Gorecka della Gran Bretagna in sedicesima posizione. Le prime 12 classificate sono state keniane o etiopi. Il Kenya ha vinto la gara a squadre davanti all’Etiopia e alla Gran Bretagna, che ha vinto la prima medaglia in questa rassegna dal 2004. L’obiettivo di Faith Kipyegon è correre forte in pista sui 1500 metri dove vanta un primato personale di 4’03”82 stabilito a Shanghai lo scorso Maggio.