Zona mista, 30 settembre. Al termine di una manifestazione importante (Olimpiadi, Mondiali, Europei, Coppe europee, Assoluti, Societari) la gara che chiude l’evento è la staffetta 4 x400, che sia maschile o femminile, poco importa. E’ una sorta di segnale che tutto è finito. Tutto viene rimandato alla stagione prossima. Ammettere che un filo di tristezza è quello che in questi casi mi assale? Sì. lo ammetto. Quest’anno non lo si è provato a Zurigo in occasione dei Campionati Europei, chissà perché gli organizzatori hanno piazzato la 4×100 come prova finale. Troppo breve, troppo intensa, si consuma nello spazio di una quarantina di secondi, o giù di lì, invece, la staffetta del miglio, la vedi, la segui, giro per giro, il cambio è davanti ai tuoi occhi e non distante centinaia di metri. Gli atleti li vedi davanti a te, con il busto magari inarcato all’indietro e con il braccio proteso a cercare il compagno per passargli quel maledetto bastoncino che si chiama testimone. Avete capito, la 4 x400 è la summa di una grande manifestazione, un gioco di squadra per una disciplina prettamente individuale. Il velo di tristezza si è palesato domenica attorno all’una del pomeriggio, quando tutti gli italiani erano seduti a tavola per il cosiddetto pranzo della domenica, magari avranno avuto pure il televisore acceso e mentre gustavano i loro manicaretti preferiti si saranno sollazzati con un TG (difficile!) oppure chi è fornito di tv satellitare con schede a pagamento avrà potuto tra un boccone e l’altro godersi (?) Sassuolo – Napoli. Invece, in tanti altri eravamo al seguito dell’ultima manifestazione in pista, i cosiddetti societari, che hanno coinvolto in Italia 1.800 atleti/gara in 6 sedi: Milano, si assegnava lo scudetto, Orvieto la finale Argento, e le finali B a Genova, Spilimberto (PN), Matera e Acquaviva delle Fonti (BA). A Milano tra gli uomini si è imposta la Riccardi, milanesissmo sodalizio che ha sede addirittura all’interno dell’Arena Civica, guidata dal quasi novantenne Renato Tammaro che ha dedicato una vita all’atletica, mentre in campo femminile il successo è andato all’Acsi Italia Atletica di Roma guidato da Roberto Debenedictis. Gare tutte all’insegna della sfida tra i contendenti e non di certo alla ricerca di un responso cronometrico o di una misura di valore. Tutto qui. Il divertimento non è mancato. Ad ogni buon conto quando l’ultimo ragazzo ha chiuso la 4×400 ecco salire il filo di tristezza… L’atletica in pista finisce. Con tutte le sue difficoltà che sta vivendo (leggi doping), con un numero incredibile di ragazzi/e che non sono stati alle regole, con le poche, si dica sino in fondo, medaglie conquistate a Zurigo, con i pochi campioni che ci restano, con le poche speranze future, nonostante ciò per taluni (io compreso) resta un sport bellissimo.
Ci si vede amici, magari all’inizio della stagione di corsa campestre e per le indoor. Zona mista si ferma qui.
Siamo andati avanti da maggio a fine settembre con sole 2 settimane di sosta a luglio e con la quotidianità degli Europei. Lo spazio spetta alle maratone, visto Kimetto? Keniano dell’età indefinibile a Berlino? Appunto. Tocca a loro.
Campionati di società – Finale Oro – Vittorie per Riccardi Milano e Acsi Italia Roma
… e a proposito della Finale oro dei Campionati di Società (Milano, 27-28 settembre 2014), riportiamo di seguito la cronaca delle gare, seguite per noi da Diego Sampaolo
I Societari di Milano hanno incoronato l’Atletica Riccardi in campo maschile e l’Acsi Italia Roma i campo femminile. Per la società milanese guidata da Renato Tammaro è arrivato il quarto titolo degli ultimi sei anni dopo le vittorie di Caorle 2009, Sulmona 2011 e Modena 2012. Le maglie verdi milanesi hanno totalizzato 112,5 punti, 20,5 lunghezze in più rispetto all’Enterprise Sport and Service. Terzo posto per i campioni in carica della Studentesca Cariri Rieti (84 punti) che trionfarono lo scorso anno sulla pista di casa del Raul Guidobaldi.
Molto più serrata la lotta per la vittoria dello scudetto femminile dove un solo punto e mezzo ha diviso l’Acsi Italia Roma guidata dal Presidente Roberto De Benedictis e dal Presidente Onorario Enrico Palleri dalla Bracoo Atletica Milano (96,5 punti contro 95). Come in campo maschile anche tra le donne il terzo posto è andato alla Studentesca Cariri Rieti.
La grande protagonista della due giorni milanese è stata la diciannovenne Federica Del Buono, che ha concluso in bellezza la sua straordinaria stagione vincendo i 1.500 m in 4’12”70 (con un distacco di 13 secondi sulla seconda classificata Giulia Aprile) Sabato con una gara tutta di testa dal primo all’ultimo metro e gli 800 m in 2’03”11 davanti a Yusneisi Santiusti (2’04”30) e alla campionessa italiana Marta Milani (2’05”58). La giovane figlia d’arte, che nell’occasione difendeva i colori dell’Atletica Vicentina, sua società d’origine, è passata ai 400 m in 1’12”09 prima di cambiare ritmo a 150 m dalla fine per chiudere con il suo terzo miglior tempo di sempre sulla distanza dove vanta un personale di 2’00”58 stabilito al meeting di Rieti.
Le altre gare del programma del mezzofondo hanno offerto il successo di Mohad Abdikadar della Studentesca Cariri Rieti che ha sconfitto per 30 centesimi di secondo Giovanni Bellino sugli 800 metri in 1’51”04 riscattando la sconfitta di Sabato contro Stefano Massimi in un 1500 metri molto tattico risolto in volata e la vittoria di Yassine Rachik, giovane di origini marocchine in forza alla Cento Torri Pavia che ha battuto in volata il keniano Erastus Chirchir in 14’09”50.
L’altra stella della manifestazione, Diego Marani, che nell’occasione è tornato a vestire la maglia della Riccardi, sua società di provenienza, che lo lanciò a livello internazionale nel 2009 quando vinse la medaglia di bronzo agli Europei Juniores di Novi Sad. Il velocista nato ad Asola, ma residente a Gazoldo degli Ippoliti in provincia di Mantova, quinto nella finale degli Europei di Zurigo e terzo di sempre sui 200 m in Italia con 20”36 (alle spalle di Pietro Mennea e Andrew Howe), ha contribuito al successo della 4×100 della Riccardi, che schierava anche l’altro azzurro di Zurigo, Fabio Cerutti, e i due giovani Giovanni Galbieri (vincitore sui 100 in 10”51) e Giacomo Tortu, prima di vincere senza problemi i 200 m in 21”20 nell’ultima uscita stagionale.
Chi ha fatto ancora meglio in termini di vittorie individuali è stata l’azzurra della 4×400 Benedicta Chigbolu, che ha realizzato la tripletta vincendo i 200 m in 24”23, i 400 m in 53”75 e la 4×400 con la maglia della Cariri Rieti in 3’41”15 insieme alle compagne di squadra Altimari. Spacca e Arcioni.
La gara più incerta è stata indubbiamente quella dei 100 m femminili dove Audrey Alloh ha preceduto al photo-finish Marzia Caravelli, compagna di squadra della staffetta 4×100 quarta agli Europei di Zurigo. Caravelli aveva vinto i 100 a ostacoli poco meno di mezz’ora prima in 13”68 con vento contrario di 1.6 m/s. Il vice campione europeo indoor dei 60 a ostacoli, Paolo Dal Molin, si è imposto sui 110 a ostacoli in 14”10 con vento contrario di -1.5 m/s.
Buon risultato tecnico del giavellottista della Cento Torri Pavia, Roberto Bertolini, che ha stabilito la sua seconda migliore misura di sempre migliorando il suo stagionale di otto centimetri. Daniele Cavazzani, secondo agli Assoluti di Rovereto con 16.52 m, si è ripetuto oltre i 16 metri con 16,15 m precedendo un buon Andrea Chiari che è tornato ad esprimersi oltre i 16 metri con 16.06. Combattuta la gara del triplo femminile dove la campionessa europea juniores Ottavia Cestonaro ha avuto la meglio per cinque centimetri su Maria Moro.