ZONA MISTA – Settanta volte il Giro al Sas

ZONA MISTA – Settanta volte il Giro al Sas

04 Ottobre, 2016

Forse non tutti sanno che tale Isidoro Trenner vinse il primo Giro di Trento, (Unione Ginnastica Trentina), in seguito alla squalifica di Domenico Gottin, reo di aver accorciato il percorso della gara. Parliamo dell’anno 1907 e la distanza che si correva a piedi nella cittadina allora sotto le insegne dell’Austria era di sei chilometri.
Questa storia tutti gli anni è sull’opuscolo che presenta la manifestazione ripresa da un articolo firmato anni fa da Ottone “Bill” Cestari, giornalista trentino, che per anni e anni scrisse del Giro al Sas.

Appunto Sas: nome corto, ma storia lunga, perché se è vero che le edizioni festeggiate sabato 1 ottobre sono 70, il computo parte dal 1945 e non tiene conto delle edizioni prima della “Grande Guerra” e prima della seconda catastrofe mondiale (1940/1945).

Pensate il “Giro al Sas” fu ripristinato nel 1945, il secondo conflitto mondiale era terminato da soli sei mesi, la gara si allestì il giorno di Ognissanti il 1ª Novembre, con il sapore delle caldarroste nell’aria, con la bruma che avvolgeva il centro storico. Trento è sempre stata in grado di far transitare grandissimi personaggi, anche stranieri negli anni Cinquanta.

Allora era targata Ata Battisti, ora è sotto l’egida di Gianni Demadonna, trentino doc che dopo la sua carriera di atleta, ha proseguito come manager e ora anche, una volta l’anno, come organizzatore. Di anno in anno è cresciuto l’interesse su questa iniziativa, ora sui 10 km, la tipica kermesse su strada che accoglie un formidabile numero di spettatori lungo il percorso e in piazza.

Nel capoluogo trentino arrivarono atleti dall’Est Europa sin dall’inizio degli anni Cinquanta, dalla Germania, dall’Austria, dalla Jugoslavia, con quel Franjo Mihalic che iscrisse per tre volte il suo nome nell’albo d’oro della prova su strada. Antonio Ambu, formidabile fondista degli anni Sessanta s’impose a Trento per ben 7 volte, di cui sei consecutive.

Gli anni ’80, furono terra di conquista dello stesso Gianni Demadonna, di Francesco Panetta (due primi posti), che volle concludere la sua carriera agonistica proprio a Trento nel 1998, fra l’altro quell’anno vinse il trentino Giuliano Battocletti “crazy horse” della nostra atletica (la cui figlia inizia a far parlare di se, si è vista nelle prove giovanili di contorno al Giro).

Gli anni Duemila. Tra i tantissimi africani che si sono palesati non si può scordare Kenesisa Bekele, uno dei primi grandi mezzofondisti della storia attuale, primo nel 2001. Poi Stefano Baldini. Memorabile fu la sua vittoria nel 2004, poco tempo dopo aver vinto l’oro olimpico ad Atene: un mare di folla lungo l’anello nel centro storico, ragazzini abbarbicati sui lampioni. Stefano che con un crescendo wagneriano faceva ipotetici sberleffi agli africani per poi chiudere in un tripudio di folla urlante. Tre le sue vittorie nella Piazza Duomo di fronte alla Cattedrale di S. Vigilio, dove si tenne il celeberrimo Concilio che duro ben 18 anni! Ultimo successo di Stefano nel 2006.

Poi solo africani di gran lignaggio, leggi Mosop, Soi, Edris, sabato 1º ottobre per la prima volta un ugandese: Abdellah Mande. Non è finita. Domenica 2 ottobre c’è stata la mezza maratona, la non competitiva e tutto quanto fa spettacolo. Tanto per rimanere al passo con i tempi.