Pavullo nel Frignano, la Rift Valley italiana?

Pavullo nel Frignano, la Rift Valley italiana?

19 Dicembre, 2017
Foto sito AS La Fratellanza

Torniamo indietro di una settimana. Lunedì 11 dicembre, aeroporto di Bratislava. Tre “inviati a loro spese” stanno tornando dagli Europei di Samorin, dove l’Italia ha conquistato due medaglie: una d’argento tra le ragazze juniores e un bronzo tra gli under 23 con Yema Crippa. Ci sediamo al bar in attesa della chiamata del volo per Milano, subito dopo il check in. Pochi minuti dopo arrivano tre ragazzi con la tuta della nostra nazionale. “Anche voi prendete il volto per Milano?” Azzardiamo noi. “No – rispondono -, quello che parte qualche minuto prima per Bologna”. Siamo al cospetto del trio modenese Alessandro Giacobazzi, Simone Colombini e Chiara Casolari. Allora vediamo di raccontare chi sono e da dove vengono, questi tre azzurri. Tutti sono di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.

Alessandro Giacobazzi è salito agli onori delle cronache per aver vinto a 21 anni la maratona di Torino al suo esordio, oltre a 3 titoli nelle categoria promesse: 10km 10.000 e mezza maratona. E’ un lungagnone alto 1,85 da sorriso bonario e dalla battuta facile come quella uscita dalle sue labbra dopo la conclusione del cross: “E’ un altro sport!”.

Poco distante da Giacobazzi, si è accomodato Colombini, pure lui allenato dallo stesso tecnico Mauro Bazzani. Simone Colombini dopo il liceo artistico è volato oltreoceano per studiare alla Kennesaw State University nell’area metropolitana di Atlanta per poi tornare in Italia e studiare lingue a Parma. Colombini dopo aver vinto il cross di Musone (Osimo) è arrivato secondo degli azzurri negli under 23.

Con i due Chiara Casolari che si era presa una grande dose di freddo aspettando il cambio (aveva corso la staffetta mista a chiusura del Campionato Europeo). Sorriso accattivante felice di aver vestito la maglia azzurra è allenata da Finelli è anche bagnina e maestra di nuoto sincronizzato. Con loro non c’era Christie Santi, pure lei a Samorin, mancava (non ha preso parte alla stagione di cross) invece la siepista Francesca Bertone, allenata a Lucio Gigliotti.

Scoprire il segreto di Pavullo nel Frignano potrebbe essere interessante, per ora sappiamo che nella località modenese si vive un ambiente dove fare fatica è un piacere. E questo è certamente un punto di partenza interessante. Dietro di loro ci sono i tecnici come Bazzani, Finelli e Gigliotti. Cosa volere di più?

Forse un altro segreto sta nella stessa località, di Pavullo nel Frignano, la cui geografia fisica così la descrive. Situata nel centro esatto del Frignano spicca quote da 372 metri (corso d’acqua del Rio Torto), fino a 926 metri (vetta della Torre di Gaiato), per un’escursione altimetrica di 854 metri. La maggior parte del territorio comunale è collinare, circa per 69%, e il restante 31% è montuoso; sulla classifica la frazione a più bassa quota è Coscogno (500 m.s.l.m) e quello a più ad alta quota è Gaiato. Si registra che il 39% del territorio comunale è urbano, il 32% rurale, il 17% area verde e il 12% industriale. Questo per la precisione. Una sorta di piccola Rift Valley. Avete presente il Kenya, magari abbiamo esagerato un po’, ma sotto le feste natalizie è meglio abbondare. Intanto i ragazzi meritano e molto. Seguiamoli.

Avviso ai naviganti. Zona Mista si ferma per le vacanze di Natale. Ci si rivede per il Campaccio (gennaio).