Nadia Battocletti illumina l’Arena di Milano

Nadia Battocletti illumina l’Arena di Milano

27 Aprile, 2022
Foto Francesca Grana

Metti un tardo pomeriggio di inizio primavera, piuttosto freddo e uggioso nello storico impianto di Milano per assistere a una sorta di Festival di mezzofondo, ideato da uno dei più grandi tecnici della specialità, capace di trasformarsi in organizzatore, commentatore televisivo a seconda delle opportunità. Giorgio Rondelli con barba bianca che gli circonda il viso già abbronzato, corre in lungo e in largo per seguire i momenti clou del Walk and Middle Distance Night, che qualcuno ha chiosato via internet, informando che il meeting non era in programma a Walnut e neppure Des Moins, ma nella Napoleonic Arena of Milan.

Riunione di atletica che dopo lo spazio dedicato ai più giovani, aveva come clou l’esordio in pista di Nadia “Princess” Battocletti, sulla distanza spuria delle 2 miglia. C’era da battere il record di Elisa Rea, ex mezzofondista della “Forestale” datato 1997 fissato in 9’44”61. I pochi pennivendoli presenti avevano sentenziato che avrebbe letteralmente distrutto tale primato. Anche se un vecchio adagio sostiene che “tra il dire e il fare…” Nadia non ha tradito le attese, ha corso con quella classe innata, con una leggerezza che la contraddistingue, in perfetta solitudine nelle ultime tornate di gare, impressionando il fotofinish dopo 9’32”99. Missione compiuta.

Serena, come sempre, nel suo modo di fare ha poi illustrato le sue prossime “uscite”. Si va da una gara nella sede della casa madre di Adidas (Herzogenaurach) in Baviera sui 5 km, su strada, poi tanta Diamond League: da Doha e Birmingham, sino a Rabat e Oslo. Un inizio di stagione che la porterà verso il Mondiale ed Europeo. Un ciclo assai difficile ma il suo approccio con le gare non è mai forzato. Accetta di lavorare (correre) con sorriso sulle labbra, il che è assai importante. Staremo a vedere. Faremo il tifo per lei.

Tante le prove interessanti nella fredda serata meneghina, che si è dipanata con prove sui 600, 1500 con il primato personale di Elena Bellò, mentre nei 5000 i fari erano puntati su Pietro Arese. Ragazzo talentuoso che ai Mondiali indoor di Belgrado aveva impressionato con il suo ottavo posto, con un crono di assoluto valore: 3’37”31 in batteria e 3’37”60 in finale. Forse il risultato non è stato pari alle attese: 13’59”28, preceduto da ragazzi di belle speranze del mezzofondo azzurro come: Italo Quazzola che abbassa di oltre dieci secondi il proprio limite con 13:45.18. Scendono sotto i quattordici minuti anche Mattia Padovani  (13:52.18), Francesco Guerra  (13:52.52) con dieci secondi di miglioramento, Nadir Cavagna, (13:55.22), Samuel Medolago  (13:57.29). Il tutto  sotto lo sguardo attento del DT Antonio La Torre.