Il mezzofondo femminile che risorge

Il mezzofondo femminile che risorge

22 Giugno, 2022
Foto Grana/FIDAL

Forse un buon numero di appassionati della corsa, intento a seguire le gesta dei maratoneti, degli specialisti del trail running o di altre specialità della corsa lunga, non se ne sarà accorto, ma nel mezzofondo femminile, sulle distanze che vanno dagli 800 ai 1.500 m, fino ai 5.000 m, c’è un certo risveglio. Incredibile, ma vero.

Partiamo dalla distanza più breve, il doppio giro di pista: già lo scorso anno, la ragazza in questione aveva mandato segnali di fumo interessati. Parliamo di Elena Bellò, vicentina, due volte campionessa italiana assoluta nel 2020 e 2021, in quest’ultimo caso, a Rovereto, dopo una lotta all’ultimo metro con Gaia Sabbatini. In questo mese, Elena, allenata da Alessandro Simonelli, ha centrato un prestigioso 1’58”97 (terzo tempo di sempre in Italia, dopo Dorio e Cusma) al Golden Gala e una vittoria a Turku (Finlandia) a testimonianza della crescita di questo scricciolo dal carattere bellicoso (in gara).

Passiamo ai 1.500 m, dove non sono poche le atlete che lottano e lotteranno per realizzare più che degni risultati con l’obiettivo di un posto in nazionale ai Campionati europei di Monaco di Baviera.

Partiamo proprio dalla leader della specialità, la bionda di Teramo Gaia Sabbatini, già campionessa europea under 23 lo scorso anno a Tallinn (Estonia). Al coperto (Assoluti/Ancona/febbraio) ha reso la pariglia alla rivale Elena negli 800 m dopo uno scontro al limite dei morsi metaforici sulle braccia in partenza (affiancate nella stessa corsia). Sui 1.500 m ha raggiunto una certa regolarità di rendimento e un 4’01”93 nel prestigioso Prefontaine Classic. È di certo una carta vincente, come del resto Elena Bellò, da giocare anche per i Mondiali, per un’eventuale finale.

Un’altra possibilità nel mezzofondo femminile arriva da Federica Del Buono, la meno giovane del lotto delle pretendenti alla maglia azzurra, 27 anni, con un “passato”, scusate il temine, che lasciava intravvedere notevoli possibilità di vittorie. Federica è figlia d’arte, papà Gianni Del Buono e mamma Rossella Gramola hanno calcate le piste di tutto il mondo e le hanno insegnato l’arte della corsa lunga. Gianni è stato grande rivale di Franco Arese, con il quale si è misurato all’inizio degli anni ‘70.

Federica ha spaziato dal cross alle indoor, è tornata prepotentemente alla ribalta dopo un lungo, troppo lungo periodo tribolatissimo, costellato di infortuni e di altre cause. Quest’anno il completo recupero, dopo buone prestazioni del 2021 (Europei indoor e Giochi di Tokyo); strategico si sta rivelando il trasferimento a Roma, dove fa coppia fissa negli allenamenti con Gaia Sabbatini ed è seguita dal tecnico Andrea Ceccarelli.
Il suo completo recupero è avvenuto con lo splendido 4’03”45 (primato personale) realizzato pochi giorni fa a Castellon (Spagna). Ora è attesa alla controprova ai Giochi del Mediterraneo ad Orano (30/6 – 3/7).

Un’altra ex “bambina prodigio”, Marta Zenoni, ha corso i 1.500 m a Grosseto in 4’07”29.
Ultima, non di certo per importanza, ma per la sua giovane età (è nata a dicembre 2000) è Ludovica Cavalli, genovese, di stanza ora a Modena, dove si allena sotto la la guida dell’ex maratoneta Liberato Pellecchia. Un passato vissuto nelle fila di società della Lanterna, ultima il Trionfo Ligure, un passaggio alla Bracco di Milano e un approdo definitivo in Aeronautica. Anche lei ha un’ambizione di arrivare in alto nel miglio metrico, intanto quest’anno ha centrato lo standard per gli Europei di Monaco fermando i cronometri dopo 4’05”79 al meeting svedese di Sollentuna, alle porte di Stoccolma una settimana fa. Anche Ludovica è attesa alla prova del nove ai Mediterranei.

Senza considerare la principessa del nostro mezzofondo femminile, Nadia Battocletti, ferma ai box, atleta dal cuore grande, vincitrice lo scorso anno nei 1.500 m agli Assoluti, proiettata però verso distanze più lunghe. Ancora, la meravigliosa vittoria per Sintayehu Vissa in NCAA, a Eugene, negli “States”, in 4’09”42.

Problemi di abbondanza in vista di Monaco? Ben vengano!