Grave danno alla pista di S. Donato Milanese il giorno prima dell’inaugurazione

Grave danno alla pista di S. Donato Milanese il giorno prima dell’inaugurazione

19 Settembre, 2018
Foto: Walter Brambilla

Trovarsi di fronte a uno scempio simile significa restare esterrefatti, senza parole. Un colpo inferto al cuore di chi ama lo sport, inteso nel senso più ampio del termine. Vediamo di raccontare brevemente l’accaduto.

S. Donato milanese, immediato hinterland di Milano, si arguisce dal nome, anzi non vi è nessuna differenza tra Milano e S. Donato: il tutto è come spesso accade nelle grandi città senza soluzione di continuità.

A S. Donato resiste da qualche tempo un complesso sportivo lasciato in eredità dall’Eni che tramite la SS Snam mandava avanti alla grande l’attività sporrtiva. A S. Donato si respirava l’atletica da alto livello, guidava il carro, un uomo come Anselmo Di Michele, e tantissimi altri dirigenti illuminati. Nel 1992 si arrivò a disputare la finale della Coppa dei campioni di Atletica, poi campionati italiani assoluti, insomma l’atletica con la A maiuscola. Qui hanno mosso i primi passi Genny Di Napoli, Andrea Nuti, Fabio Grossi e tanti tantissimi altri.

Il tempo passa, le privatizzazioni avanzano (non esprimo giudizi…), sta di fatto che il tempo ha cancellato tutto, meno i ricordi. Da quelle lande però, nessuno dorme sonni profondi, anzi ci sono gli amici della Studentesca di S. Donato con Renzo e Martina Fugazza (cito loro, che conosco, certamente ci sono tantissime altre persone che dedicano tempo libero a promuovere il verbo del nostro sport). Così dopo tanto tempo la pista è stata rifatta, chi l’ha vista, come il sottoscritto, può dire che il lavoro è stato veramente degno. Tanto per intenderci, doppio rettilineo sulla corsia opposta a quella di arrivo, il secondo rettilineo di oltre 100 metri con 4 corsie. Rifatta la gabbia per i lanci, i sacconi dei salti, insomma tutto pronto per l’omologazione. Accade però che la notte prima della giornata di festa, qualcuno… Chi? Mandato da chi? In quanti erano? Sono entrati scavalcando l’inferriata e con pala e piccone hanno pensato di fare scempio in dirittura d’arrivo, strappando pezzi della nuova pista di colore blu, come va di moda da qualche anno.

Scoramento, rabbia, questo devono avere sentito in cuor loro tutti, ripeto tutti, specie i più giovani del sodalizio lombardo. La reazione c’è stata. Dopo cinque giorni almeno 700 persone tutti con la maglietta rossa, il colore sociale della squadra di atletica sono sfilati portando davanti alla autorità, sindaco e rappresentante della Regione tutto il loro sdegno.

“Non ci fermerete”, “Non ci avete fatto niente”, “Il nostro scopo è allenarci, il vostro?”. Tre mini striscioni nelle mani dei più giovani, durante il giro che è stato fatto sulla pista, che tra l’altro è stata omologata. Molti amici tra i presenti all’iniziativa vi erano tecnici di grande rilievo come Antonio Cecconi, Claudio Valisa o l’ex velocista azzurra Manuela Grillo. La reazione d’istinto c’è stata ora si deve rifare il manto della pista nelle zone danneggiate, nella speranza che i colpevoli del danno siano assicurati alla giustizia. Si dice così, di solito.