Quelli che non chiedono ingaggi. Quelli che non fanno altro che lavorare in silenzio. Quelli che non appaiono sui titoli di giornale. Quelli che nel loro mondo fanno grande l’Italia. Quelli che sono sudore e fatica. Quelli che sono facili da intervistare. Quelli che non tradiscono mai. Sono eroi silenziosi. Non lo avete ancora capito chi sono? Gli atleti della corsa in montagna. Un terreno fertilissimo per i nostri colori.
Tanto per intenderci domenica sono andati a Skopljie in Macedonia per gli Europei di specialità e tanto per cambiare hanno fatto man bassa di risultati. La coppia dei gemelli difficilissimi da distinguere Bernard e Martin Dematteis hanno fatto centro per l’ennesima volta. Due anni fa ad Arco di Trento assistemmo a una doppietta formidabile: Martin davanti a Bernard. Quest’ultimo, come molti ricordano, attese l’arrivo del fratello per permettergli un successo, dopo le note traversie familiari. Un gesto nobilissimo. Questa volta Bernard, invece, ha messo il suo sigillo, ma tra lui e Martin si è piazzato Cesare Maestri. Vi ricorda nulla la tripletta Mei, Cova, Antibo, oppure Baldini, Goffi, Modica, ora possiamo annoverare anche un “triplete” dalla montagna.
E poi c’è stato l’oro a squadre con l’ottavo posto di Francesco Puppi. In medaglia anche gli under 20 in rosa. Un oro individuale Angela Mattevi e uno a squadre. Non è finita, un altro bronzo a titolo individuale di Giovanni Rossi negli under 20. Unico team a non salire sul podio le ragazze seniores. Alice Gaggi è nona, mentre non deve passare sotto silenzio il ritorno in azzurro, ma questa volta nella corsa in montagna, della ex maratoneta Emma Quaglia, già sesta a Mosca nel 2013 in maratona. Un discreto esordio ricordando che al termine della sua carriera anche la maratoneta della nazionale italiana Ornella Ferrara ebbe parecchie frequentazioni in montagna.
Nessuna nazione era arrivata a cogliere un tris del genere nella specialità senior maschile, mentre nel 1998 ben 4 ragazze arrivarono ai primi 4 posti erano: Rosita Rota Gelpi, Flavia Gaviglio, Pierangela Baronchelli e Maria Grazia Roberti. Le malelingue, ci sono in tutte le specialità, mi dicono che Paolo Germanetto responsabile della corsa in montagna, uno che lavora sodo quotidianamente, abbastanza introvabile al cellulare, dalla gioia abbia cominciato a correre pure lui lungo il percorso…. Sarà vero?
A proposito di malelingue. E’ impazzata sui “social” tutto quanto era possibile dire e scrivere sulla 4×400 femminile azzurra, oro ai Giochi del Mediterraneo. A tale proposito vi racconto un aneddoto letto e sentito dalle parole di Pietro Mennea: “Un giorno mi presentarono Mohammed Alì (Cassius Clay), questi mentre mi stringeva la mano mi disse: mai sei bianco!. Io, risposi: Sì, ma nero dentro”.
Zona Mista si prende una settimana di sosta. Ci si rivede a metà luglio per arrivare a grandi passi ai Campionati Europei di Berlino, dove la rubrica come sempre nelle grandi occasioni diverrà quotidiana.