Catalin Tecuceanu dagli occhi azzurri

Catalin Tecuceanu dagli occhi azzurri

06 Marzo, 2024
Foto Grana/FIDAL

Ha catalizzato l’attenzione di una specialità, gli 800 metri, che ha ancora come primatista italiano Marcello Fiasconaro (giugno 1973) con 1’43”7. Lui si chiama Catalin Tecuceanu, nato in Romania, italiano dal novembre del 2021. Allievo di Gianni Ghidini ha conquistato un bellissimo quarto posto nella finale degli 800 ai Campionati Mondiali indoor di Glasgow. Arrivava con una vittoria in un meeting internazionale (Madrid) con la miglior prestazione mondiale dell’anno: 1’45”00.

Tre turni sotto tetto in Scozia non sono stati facili. Pista e curve strette, occorre essere un fighter, per usare un termine pugilistico, e Catalin non molto alto, di gomitate ne ha date poche e prese tante. Nella finale per conquistare la corda dopo 300 metri è incocciato con avversari più forti fisicamente, leggi ad esempio il belga Crestan, che già in semifinale lo aveva battuto.

Catalin Tecuceanu nato il 9/9/99 (non è un refuso) ha lottato parecchio per indossare la maglia azzurra. In Italia è arrivato nel 2008 per ricongiungersi al babbo giunto in provincia di Padova nel 2002. Ha indossato la maglia azzurra dal marzo del 2022. Ha preso parte ai Mondiali di Eugene (Oregon). Aveva una caratteristica molto discutibile, nel primo giro (400) rimaneva molto distante dalla testa della gara, per poi chiudere con rimonte entusiasmanti che però non sortivano né vittorie, né piazzamenti di rilievo, almeno a livello internazionale. La “cura” Ghidini, lentamente ha dato i suoi effetti, ora Catalin rimane nelle prime posizioni e si gioca in volata l’eventuale vittoria. L’alfiere delle Fiamme Oro ha un limite personale sul doppio giro di pista di 1’44”79, crono di tutto rispetto, che lo proietterà tra i papabili per una finale agli Europei di Roma del prossimo giugno.

Tornando sulla pista di Glasgow, Catalin Tecuceanu dagli occhi azzurri, come la maglia della nostra nazionale, di cui va fiero, dopo la medaglia di cartone (quarto posto) ha candidamente ammesso: “i tre davanti erano più forti. Mio padre mi ha telefonato il giorno della finale e mi ha chiesto una medaglia. Non ci sono riuscito”. Peccato. Ad ogni buon conto un ottocentista che vale 1’45”00 al coperto, può cercare di avvicinare, se non riuscire a migliorare il primato di March Fiasconaro questa estate.