Biella, la Rift Valley italiana

Biella, la Rift Valley italiana

24 Gennaio, 2017
Elena Romagnolo (a destra) e Valeria Roffino nella foto di Giancarlo Colombo

Può sembrare un azzardo e forse lo è. Ma se andate a rileggervi l’ordine d’arrivo della 85ª Cinque Mulini (il clima stupendo ha impreziosito tutto), troverete tra le prime quindici atlete arrivate ben cinque ragazze piemontesi di cui tre di Biella.

E’ un dato di fatto. Significa che in quella zona d’Italia c’è un profondo amore per la corsa che attraversa i campi. Andiamo per ordine, d’arrivo naturalmente. Quarta Elena Romagnolo, dolce mammina di Carlotta di undici mesi, un passato storico di crossista di rango, con una trentina di presenze in maglia azzurra, negli ultimi anni dopo aver abbandonato le siepi (primatista italiana in carica), prima dello stop della maternità si è dedicata ai cinque e diecimila. Il feeling con il cross è sempre stato una sua prerogativa, così domenica è tornata alle origini. Alla grande.

Quinta classificata: Valeria Roffino. Più “infangata” di Valeria difficile trovarne. Lei si esalta quando il fango attanaglia le caviglie, quando gli schizzi arrivano sin sulle braccia. Capitana a Chia della nazionale italiana di corsa campestre ha preso parte alle tre gemme del panorama di gennaio tra i prati: Campaccio, Villa Lagarina e Cinque Mulini con buoni risultati. Adesso rifiata in vista della festa di Gubbio.

Più dietro nell’ordine d’arrivo, biellese pure lei purosangue, troviamo la rossa crinita Valentina Costanza, specialista delle siepi, di cui è stata anche campionessa italiana, difficile non trovarla in qualche starting list o ordine d’arrivo nei cross che contano.

Se volessimo uscire da Biella, ma rimanere in Piemonte, sempre prestando attenzione alla gara in rosa di S. Vittore Olona segnaliamo le presenze di Martina Merlo e Sara Brogiato, rispettivamente decima e undicesima, mentre la giovane Michela Cesarò, allenata dal babbo, piemontese pure lei, tesserata per il Cus Torino, è stata la prima juniores, oltre aver vestito la maglia azzurra in quel di Chia (dicembre dello scorso anno).

Visto che si parla delle donne del cross non si possono dimenticare Manuela, Maura e Graziella che con il loro “ardore” hanno confezionato una “Cinque Mulini” con i fiocchi e controfiocchi sotto il profilo organizzativo.

Agli uomini, le briciole, il lavoro sporco. Meglio così, infatti, se avete letto il quotidiano sportivo più diffuso in Italia, non appena si è insediato ufficialmente Elio Locatelli con CT High Performance è scoppiato subito una polemica con babbo Tamberi. Che pazienza…sembra il primo assaggio delle “Comari di Windsor” o delle “Baruffe Chiozzotte”.