Mai come in questo caso, possiamo dire che la copertina di Correre racconta tutto: tutto il numero 400 che raggiunge i lettori in versione digitale da martedì 30 gennaio e in edicola da mercoledì 31.
“Come eravamo, come siamo” recita lo strillo maggiore, sottolineato dalla specifica indicazione: “i primi 400 numeri della nostra vita”. L’indovinata rappresentazione visiva del cambiamento porta la firma di Massimo Chiodelli, in arte “Chiod”, architetto, disegnatore e podista, che i lettori di Correre hanno incontrato sul numero di novembre 2017, intervistato da Chiara Collivignarelli, in occasione della pubblicazione del suo libro di vignette sul mondo della corsa, intitolato “Il manuale del maratoneta principiante”.
Questa copertina speciale del nostro numero 400 nasce da un briefing tra Massimo, la redazione e il nostro art director, Roberto Pisana. Obiettivo dell’illustrazione: rappresentare il cambiamento intervenuto nel corso dei 37 anni trascorsi dal numero 1 al numero 400. Massimo ha così spiegato il lavoro di caratterizzazione cui è affidata l’efficacia dell’immagine: «Il corridore degli anni ’80 ha capelli ricci e sostanzialmente incolti, occhiali tondi che richiamano la sua cultura “sessantottina” e soprattutto è peloso, perché all’epoca gli unici uomini che si depilavano le gambe erano i calciatori, per favorire i frequenti interventi del massaggiatore. Ho poi scelto una donna come runner attuale, perché la loro maggiore presenza rispetto al passato è forse il dato più indicativo del cambiamento: al loro gusto si deve la disponibilità di prodotti abbinabili per colore, ad esempio, ma anche il venir meno di quel clima da caserma che caratterizzava le corse di un tempo, quando non si trovavano né docce né servizi e ci si cambiava nei parcheggi».
A noi, però, piace anche pensare che l’antico podista e la runner di oggi altro non siano che due proiezioni della stessa anima, la stessa che… anima, appunto, il nostro lavoro, dove cerchiamo ogni volta di proporre anche suggerimenti e aspetti nuovi della corsa partendo dal fare tesoro del patrimonio di conoscenze accumulato in 400 numeri di vita. Un mix di passato e di futuro che percorre la maggior parte dei contenuti: c’è passato con futuro nel dossier tecnico di Giorgio Rondelli “L’età dell’oro tornerà?” così come c’è il passato e c’è il futuro nell’intervista a Nadia e Giuliano Battocletti, passaggio di testimone generazionale che assomiglia molto al passaggio del tempo che su questo numero abbiamo cercato di fotografare.