Un colloquio in esclusiva a proposito delle scarpe da gara iper-elastiche con Ned Frederick, “L’uomo che ha portato la scienza nelle calzature da running” e che fondò il Nike Sports Research Lab nel 1981 insieme a Phil Knight.
“Oggi ricercatore indipendentemente, accademico, docente di scienze mediche collegate allo sport e consulente di altre prestigiose aziende per progetti di alto livello”. Così il nostro esperto di calzature Filippo Pavesi introduce Ned Frederick (nella foto in primo piano), con cui ha discusso degli ultimi modelli di scarpe lanciate sul mercato e capaci di un cospicuo ritorno di energia, utilizzate dal keniano Eliud Kipchoge nel primo “meno due ore” della storia della maratona e dalla sua connazionale Brigid Kosgei, neo detentrice del record del mondo (in questo caso ufficiale) con 2:14’04”.
Ricerca su un campione troppo ridotto
“Le affermazioni relative a un possibile “vantaggio sleale” fornito dalle nuove Nike si basano sulla ricerca pubblicata dal gruppo dell’Università del Colorado, sponsorizzato dalla stessa Nike. Questi esperimenti sono solidi, ma mostrano solo un vantaggio comparativo interno a un gruppo limitato: il vantaggio del 4% è stato mostrato tra un prototipo (quindi non in commercio) e due scarpe da gara disponibili in negozio, una Nike e una Adidas. Questo significa che i risultati rilevati si possono applicare solo alle tre scarpe studiate” precisa Frederick.
I vantaggi sarebbero soggettivi
“La seconda osservazione riguarda il fatto che il vantaggio medio misurato varia con i singoli soggetti coinvolti nello studio. Se si leggono con attenzione i dati, alcuni individui non hanno mostrato alcun beneficio con il prototipo, mentre altri hanno mostrato un beneficio superiore al 4%” prosegue Frederick.
Nell’articolo viene poi introdotta la disposizione della World Athletics (ex Iaaf) sull’utilizzo delle nuove calzature iper-elastiche alle prossime Olimpiadi di Tokyo.
Pavesi e Frederick passano, infine, ad analizzare la composizione e la componentistica di diversi modelli top di gamma presenti sul mercato, coi loro effetti sull’economia della corsa.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “C’è chi dice ‘Dipende’”, di Filippo Pavesi, pubblicato su Correre n. 425, marzo 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 20-23.