Per il secondo anno l’organizzazione dell’Ultra Trail du Mont Blanc ha realizzato una gara in Oman, all’interno del suo circuito internazionale di eventi. La riviviamo insieme all’ultrarunner Oliviero Alotto, attraverso il suo diario di corsa corredato di appunti tecnici ed emotivi.
“Quando le dico che partirò per l’Oman, la ragazza mi risponde che è un Paese “Instagrammabile”. Rimango piuttosto stupito da quella parola e me la traduco nell’espressione che avremmo usato fino a qualche anno fa: un paese da cartolina”. Comincia così il diario di Oliviero Alotto, che subito ci coinvolge nel suo coraggioso obiettivo: “Ho scelto di cimentarmi sulla 170 km con 10.500 m di dislivello. Diversi gli atleti di alto livello presenti qui in Oman: tra questi Sebastien Chaigneau, Julien Chorier, Holly Page e la nostra Francesca Canepa, già vincitrice dell’Utmb nel 2018. Nel villaggio pre-partenza tocco con mano la realtà delle cifre annunciate: 1.723 partecipanti da 70 Paesi” spiega Alotto.
Un Paese ricco, ma che non ostenta
“La bellezza dell’Oman è quella di un Paese che sa di possedere tutto, ma non lo ostenta. Qui abbiamo il deserto, i fiumi, il mare e le alte montagne. Sotto il caldo sole delle 13 inizia la mia lunga avventura. I primi 20 km si sviluppano in pianura, tutti corribili; l’entusiasmo e la forza iniziale ci portano a correre decisamente veloci. Inizia poi la prima, lunga salita, una strada carrozzabile ci permette di scorgere dall’alto i luoghi che abbiamo abbandonato poche ore prima. I paesaggi sono di enorme bellezza e il percorso inizia poi a essere meno corribile: incontriamo sempre più salite ostiche, molta roccia e si preannuncia una notte lunga, anche perché già alle 17:30 siamo obbligati ad accendere la lampada frontale. Qui l’Equatore è molto vicino e la luce del giorno rimane davvero poco”
Tra imprevisti, compagni di viaggio e ricordi indelebili, rivivete insieme a noi su Correre di marzo cosa significhi affrontare un’esperienza sportiva e umana impegnativa come l’Oman by Utmb.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Cartoline da un altro deserto”, di Oliviero Alotto, pubblicato su Correre n. 425, marzo 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 94-99.