Tanti sono i benefici a livello sia aerobico sia anaerobico e i possibili effetti positivi sull’accumulo del glicogeno intramuscolare, sulla riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione e con una potenziale azione “tampone” in grado di contrastare l’acidosi muscolare, ma molti podisti continuano a vedere la creatina come una sostanza legata all’attività in palestra e colpevole di far aumentare il peso.
Molti di noi associano la creatina all’attività in palestra. “A proposito del suo utilizzo nell’endurance running si è sempre posto l’accento solo o soprattutto sul possibile aumento di peso che può indurre, ma si è spesso finito per trascurarne gli enormi benefici” premette Fabrizio Angelini nel suo intervento su Correre di agosto dal titolo “Creatina e corsa: un matrimonio possibile?”
Importante per la salute
“La creatina – ricorda Angelini – è un popolare integratore alimentare utilizzato non solo in campo sportivo ma, più in generale, per mantenere un buono stato di salute e nel contrasto di molte patologie. Disponiamo ormai di centinaia di articoli scientifici che ne testimoniano un’azione importante nelle patologie muscolari (sarcopenia), scheletriche (osteopenia, osteoporosi) e muscolo-scheletriche (osteosarcopenia), così come nel contrasto dell’ansia, della depressione e in molte malattie metaboliche, dal sovrappeso all’obesità fino alla sindrome metabolica.”
Utilizzo nell’endurance
Una volta ricordato con precisione “come funziona” (sintetizzata in modo endogeno principalmente nei reni, nel fegato e nel pancreas attraverso un processo in due fasi che coinvolge tre aminoacidi, arginina, glicina e metionina, oppure ottenuta attraverso l’assunzione di frutti di mare, carne rossa e bianca, o assunta come integratore alimentare), Fabrizio Angelini passa in rassegna, in modo analitico, i benefici a livello sia aerobico sia anaerobico e i possibili effetti positivi sull’accumulo del glicogeno intramuscolare, sulla riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione e con una potenziale azione “tampone” in grado di contrastare l’acidosi muscolare. “I potenziali meccanismi con cui la creatina potrebbe favorire le prestazioni di endurance come la corsa sono legati innanzitutto al fatto che un aumento dei depositi intramuscolari di creatina rappresenta un maggiore utilizzo dell’ATP (adenosintrifosfato), molecola fondamentale per la funzionalità muscolare, ma anche un aumento dell’assorbimento e della re-sintesi del glicogeno intramuscolare senza influenzare i livelli di glicemia e insulina.”
Nella seconda parte dell’ampio articolo, Angelini si sofferma a spiegare a quali ritmi e soglie di impegno aerobico o anaerobico la creatina può essere più utile, poi affronta, circoscrivendolo, il “rischio peso” e infine descrive nei dettagli l’impatto del carico di creatina nelle diverse fasi del ciclo mestruale.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Creatina e corsa: un matrimonio possibile?”, di Fabrizio Angelini, pubblicato su Correre n. 466, agosto 2023 (in edicola da inizio mese), alle pagine 72-75.