Se i due arti inferiori differiscono in lunghezza di qualche millimetro, il problema non sussiste. Se invece la disparità aumenta, diventa fondamentale conoscerne la causa per intervenire ed evitare così infiammazioni ed infortuni.
“La crescita in lunghezza degli arti inferiori rispetta una logica legata all’evoluzione dei nuclei di ossificazione che induce l’allungamento dei segmenti scheletrici. Questi nuclei hanno uno sviluppo articolato che procede anche oltre l’età puberale con tempistiche talvolta leggermente diverse tra l’arto destro e il sinistro”, spiega in apertura di articolo l’autore Luca De Ponti.
“Una volta completato lo sviluppo scheletrico, si acquisisce una morfologia in cui la lunghezza dei due arti può condizionare l’anatomia del rachide”, prosegue De Ponti.
Compensare? Non sempre
“Non sempre una dismetria, ovvero la diversa lunghezza degli arti inferiori, deve essere compensata. In un soggetto normale è difficile riscontrare due arti della medesima lunghezza: disparità nell’ordine di qualche millimetro sono da considerarsi fisiologiche. Certo è che differenze già pari o superiori ai 5 mm possono condizionare la postura del soggetto, in particolare quella legata al dinamismo di un gesto motorio dove il carico applicato al corpo aumenta di molto”, precisa il chirurgo ortopedico.
Cosa fare
“I mezzi con cui compensare la dismetria sono spessori in materiale scarsamente depressibile da posizionare all’interno della calzatura o da aggiungere all’intersuola della stessa. Più tecnico risulta l’ottenimento di un vero e proprio plantare anatomico che tenga in debito conto, oltre che dell’eventuale compenso altimetrico, anche di possibili difetti di appoggio del piede.”
“Più comune è una soluzione in cui parte del compenso viene adottato a tutta pianta e parte solo in corrispondenza del retropiede. Un compenso della dismetria adottato in funzione della corsa va ovviamente utilizzato anche per il cammino e in una fase iniziale di adattamento si consiglia di introdurlo per gradi”, aggiunge De Ponti.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “E se una gamba è più lunga dell’altra”, di Luca De Ponti, pubblicato su Correre n. 464, giugno 2023 (in edicola da inizio mese), alle pagine 72-73.