Primo maggio: quanti ricordi nella storia della corsa

Primo maggio: quanti ricordi nella storia della corsa

01 Maggio, 2020
Foto: Roberta Radini
Una ricorrenza che si è spesso tradotta in festa del podismo: l’attuale Oderzo (su youtube la cronaca del 2019), l’antica Spilamberto, la tradizione dell’ora di corsa in pista e quella della marcia a Sesto San Giovanni. Rivediamo qui alcuni flash di memoria collettiva, in attesa di un altro primo maggio tutto di corsa. 

Nella storia del primo maggio si trovano anche pagine importanti del podismo.

Da oltre vent’anni l’appuntamento italiano di maggior livello è quello di Oderzo (TV). Sotto la spinta e l’entusiasmo dell’organizzatore, Piero Martin (a destra nella foto con Baldini e Moen), è cresciuto un evento di livello internazionale che riesce a coinvolgere tutte le differenti realtà dell’atletica che corre, dai più giovani all’élite mondiale. 

«Pochi lo sanno, ma la corsa “Oderzo Città Archeologica” ha avuto una sorta di padre nobile: Salvatore Bettiol – ricorda Piero Martin -. Fu lui a consigliarci di organizzare una gara nello splendido scenario della nostra piazza. Era il primo maggio del 1996, quando la manifestazione debuttò all’ombra del Torresin, la caratteristica torre dell’orologio, incoronando il keniano Philemon Kipkering Metto e Rosanna Munerotto.»

Oderzo – Primo maggio su Youtube

“Venerdì primo maggio sarebbero stati 25 anni di spettacolo ed emozioni – si legge in una nota diffusa dall’organizzazione -. L’emergenza sanitaria ha rinviato all’autunno (data ancora da stabilire, ndr) il tradizionale appuntamento in piazza, ma la corsa internazionale Oderzo Città Archeologica, insieme al Trofeo Opitergium – European Road Race Under 20, non si ferma.” Nelle pagine social dell’evento, infatti, gli organizzatori della Nuova Atletica Tre Comuni hanno pubblicato le foto, le classifiche e i ritagli di giornale delle 24 edizioni della manifestazione opitergina, a cui dal 2017 è abbinata la rassegna dedicata alle Nazionali europee under 20. In questo venerdì primo maggio, invece, sul canale YouTube dell’evento, a partire dalle 16, sarà ritrasmessa l’intera telecronaca Rai dell’edizione 2019, commentata da Franco Bragagna e Orlando Pizzolato. 

IL CANALE YOUTUBE DI European Road Race U20 Trofeo Opitergium

C’era una volta Spilamberto
Quello rivestito dalla corsa di Oderzo, a partire dagli anni Novanta, è il ruolo che aveva avuto un’altra corsa su strada che si svolgeva sempre nel giorno della festa dei lavoratori, a Spilamberto (MO). Proprio come a Oderzo, anche nella prova modenese, concentrata nel pomeriggio, il programma coinvolgeva le categorie Fidal dagli Allievi ai Seniores in prove a circuito cittadino su differenti distanze. Molti i big internazionali venuti a misurarsi con i migliori azzurri. Particolare fu l’edizione del 1977, quando, al posto della corsa in circuito, la Polisportiva Spilambertese animata da Emilio Borghi organizzò il Campionato italiano di maratona, caratterizzato dalla vittoria di Paolo Accaputo davanti ad Angelo Angeletti e dal ritiro del favorito, Giuseppe “Pippo” Cindolo.

Il record dell’ora di Jos Hermens

È il primo maggio 1976. Sulla pista olandese di Papendal, Joshua “Jos” Hermens porta a 20.994 metri il record dell’ora di corsa in pista, migliorando il limite mondiale da lui stabilito l’anno prima. Si tratta di una delle migliori prestazioni mondiali più “resistenti”, stabilita in un’epoca in cui, a differenza di quanto accade ora, sui 60 minuti di corsa ci si misurava spesso, in appuntamenti tradizionalmente collocati tra la fine della stagione invernale e l’inizio dell’attività su pista. Ci vorranno 15 anni prima che il messicano Arturo Barrios superi l’atleta “orange”. Su Correre.it è stata di recente pubblicata un’intervista a Hermens (a cura di Diego Sampaolo), ormai consolidatosi come uno dei più importanti manager del running mondiale. Curioso è che a superare quei record qui ricordati sia stato uno degli atleti patrocinati dall’olandese: nel 2007, infatti, è stato Haile Gebrselassie a fare ancora meglio con 21.285 metri, incitato a bordo campo proprio da Hermens! (Danilo Mazzone) 

Sesto San Giovanni e la marcia

Se il primo maggio è la festa del lavoro, Sesto San Giovanni (MI) è stata a lungo la città simbolo dei lavoratori, che avevano letteralmente adottato l’appuntamento con la marcia, la storica Coppa Città di Sesto S. Giovanni. “Una gara su strada che ha visto transitare tutti i mostri sacri del tacco e punta, in campo maschile da Dordoni a Pamich, da Damilano a Perricelli, fino a Brugnetti, figlio della stessa Sesto (che però la classica non l’ha mai vinta), e in quello in rosa con Salce, Salvador, Giordano, Sidoti, Perrone. Ho citato solo i nomi di marciatori italiani ma da quelle parti, anzi per chi scrive, da queste parti, sono transitati campioni di ogni nazione”, ha scritto Walter Brambilla in una recente puntata della rubrica “Zona mista”. A rischio, ora, è la permanenza dell’atletica nel campo di Sesto, in via Nino Bixio, dove (ricordava sempre Brambilla su Correre.it) “Sono transitati sotto le grinfie dei tecnici Roberto Vanzillotta e Antonio La Torre (oggi direttore delle nazionali, ndr) moltissimi atleti, alcuni hanno vestito anche la casacca della nazionale. Si va da Stefano Malinverni (bronzo nella 4×400 a Mosca), all’altista Sandra Fossati, dai marciatori Alessandro Gandellini e Francesco Galdenzi, a Ivano Brugnetti, sino ai giorni nostri con Alessia Trost, non scordandoci di Chiara Vitobello”. Dal primo giugno la gestione del campo potrebbe passare in via esclusiva alla Pro Sesto Calcio.