Fondamentale, in questo periodo, è accettare il provvisorio di condizione, fisica e mentale, che ci caratterizza e non rifugiarsi nell’attesa di un perfetto futuro “Covid free”. Mai come ora partecipare a una corsa deve avere proprio quello come obiettivo, la partecipazione.
Abbiamo preferito aspettare la conclusione dei Giochi olimpici prima di presentarvi il numero di agosto, pubblicato a stampa e in digitale fin da sabato 31 luglio, come in tutti i mesi anche di questo 2021 (ci concederete l’orgoglio di precisare che siamo l’unico periodico di running che continua a proporre una pubblicazione al mese, ogni mese).
I contenuti specifici scelti per questa NL di Ferragosto ci aiutano a presentare l’obiettivo di tutto il numero: l’autunno podistico che ci attende ci chiama a un cambiamento di mentalità. La pandemia ha negato a lungo quegli istanti chiamati gare e così facendo ne ha moltiplicato il valore.
Perché rimandare?
Ora che le corse sono ripartite, in molti si sono sorpresi impreparati e hanno cominciato a spostare un po’ più in là l’occasione per ripresentarsi al via. Questo accade perché ragioniamo sempre di futuro: perché partire per una maratona se non sono ancora pronto a finirla nel tempo brillante che mi piace esibire? Con i contenuti del numero di agosto, vogliamo proporvi di modificare questo approccio alla corsa.
Quando, con Lorenzo Falco, abbiamo programmato gli inusuali contributi di questi ultimi due numeri (10 km e mezza maratona in 4 settimane su Correre di luglio, qui maratona in 10 settimane) abbiamo soppesato il pericolo di incrinare la credibilità della rivista, ma alla fine ci siamo decisi a correre il rischio: fondamentale, in questo periodo, è accettare il provvisorio di condizione, fisica e mentale, che ci caratterizza e non rifugiarsi nell’attesa di un perfetto futuro “Covid free”.
Obiettivo: partecipare
Mai come ora partecipare a una corsa deve avere proprio quello come obiettivo, la partecipazione. Se vogliamo vivere tutto il valore che la corsa dell’autunno ci proporrà, dobbiamo trovare una nuova elasticità mentale, che ci permetta modifiche in corso d’opera come il cambio di allenamento o di gara, le variazioni di obiettivo, ma soprattutto di atteggiamento.