Pizzolato: via dalla noia degli allenamenti sempre uguali 

Pizzolato: via dalla noia degli allenamenti sempre uguali 

Foto: 123RF
Afflitti dalla noia delle sedute sempre uguali? Per ritrovare la voglia di allenarsi Orlando Pizzolato propone un micro-ciclo di tre settimane nel quale, ogni settimana, si varia il contesto tecnico, ma soprattutto il tipo di terreno su cui si corre. 

“Allenarsi con regolarità non è affatto semplice. Giorno dopo giorno un’attività piacevole come la corsa può apparire monotona, ripetitiva e quindi noiosa… Capita che a volte ci si stufi di andare a correre. Ci sono casi in cui il runner che sta per uscire di casa si ritrova con l’entusiasmo dell’impiegato quando si affaccia al mattino sulla porta dell’ufficio.”

Quando ad annoiare è il posto in cui si corre sempre

Da questa premessa parte il contributo tecnico di Orlando Pizzolato su Correre di luglio, basato su questa considerazione: “In realtà, se potessimo entrare nella testa del podista svogliato, potremmo renderci conto che la stanchezza mentale non è generata dalla corsa in sé, ma dal ritrovarsi sempre nella stessa situazione di allenamento” scrive Pizzolato.

Tre settimane, tre diversi tipi di terreno 

“Ho scoperto che spesso basta proporre un cambio dell’ambiente di corsa per far ritrovare stimoli al podista svogliato. Variare diventa quindi la parola d’ordine, in modo da uscire da casa con entusiasmo – prosegue Pizzolato -. La mia proposta di questo mese è seguire un ciclo di allenamento di tre settimane nel quale si varia il contesto tecnico e ambientale a ogni settimana:

• prima settimana = si corre “fuori strada”;

• seconda settimana = allenamenti su strada;

• terza settimana = si corre un paio di volte in pista oppure, se non si dispone di un impianto, si svolgono due sedute con parametri adeguatamente pianificati, ma su strada.”

Seguono i dettagli delle singole sedute di ogni settimana e la spiegazione degli stimoli, fisici, ma anche mentali, che questo programma può fornire.

Ridurre l’effetto stressante dell’allenamento

«La mia è una proposta che punta a ridurre l’effetto stressante dell’allenamento – spiega poi Pizzolato nella video-intervista disponibile come contributo di realtà aumentata -:

• se si corre sempre su asfalto le sollecitazioni articolari aumentano; 

• se si corre prevalentemente su sentiero si rischia di più la distorsione;

• se si corre sempre in pista si rischiano sollecitazioni a livello tendineo e muscolare.

Il variare terreno e ambiente di corsa non solo allena a livello muscolare e strutturale, ma sollecita anche una maggiore propriocezione e quindi si migliora il proprio patrimonio motorio e al tempo stesso si riduce l’effetto stressante su articolazioni che, se “martellate” sempre dallo stesso tipo di stimolo possono alla lunga cedere, anche se si spera sempre che questo non accada.»

Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Intervall… Ground”, di Orlando Pizzolato, pubblicato su Correre n. 441, luglio 2021 (in edicola da inizio mese), alle pagine 26-28.

Correre Luglio 2021

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