Dopo la disputa dei Campionati Europei di cross numero ventiquattro, occorre tirare qualche conclusione. Non solo in chiave italiana, ma anche in quella europea. Partiamo dai nostri moschettieri. Uno di loro (mi appello al segreto professionale) mi ha detto, noi (squadra senior) siamo dei “gregari” mancavano i “capitani” le punte. Aveva torto? Direi proprio di no. Il problema è che le punte vanno a correre su strada. Tra le donne, seniores, si è dannata l’anima Valeria Roffino, capitana, ma non era quello il suo percorso, senza un po’ di terriccio bagnato…le altre, troppo deboli perché combattano contro certe protagoniste, leggi Can o Grodval per intenderci. Bene le fanciulle, con Nadia Battocletti e Francesca Tommasi, ma stando a quello che sostiene papà Giuliano, Nadia ha perso una grandissima occasione. Ad ogni buon conto nessuno, forse, sperava in un argento a squadre.
La delusione più cocente è il mancato risultato a squadre degli under 23. E sì che la formazione garantiva una medaglia – di quale metallo era difficile sostenerlo – ma pretenderlo, forse sì. Yeman Crippa ha forse pagato l’azzardo di un attacco prima del previsto, poi sia lui sia i compagni di squadra sono stati coinvolti in ruzzoloni lungo il percorso pagando lo scotto dell’inesperienza. Tra questi la dichiarazione più calzante l’ha rilasciata Alessandro Giacobazzi (vincitore dell’ultima maratona di Torino) che dopo aver tagliato il traguardo ha ammesso “è un altro sport!” I più giovani hanno dovuto inchinarsi a Jakob Ingebritsen, con un Luca Alfieri nei primi venti, mentre il più atteso Polikarpenko è finito troppo lontano dai primi. L’Italia torna a casa con due allori, contro i quattro dello scorso anno a Chia in Sardegna.
A livello internazionale la Gran Bretagna ha fatto la parte del leone. Non è una novità. Due ori in apertura: individuale e a squadre tra le ragazze juniores. Un altro oro per team nelle under 23 e un bronzo individuale. Metallo prezioso sempre tra le donne a squadre (senior), vinta dalla turca Can. Passiamo agli uomini. A bocca asciutta negli under 20. Bronzo a squadre negli under 23. Nei seniores sempre lo stesso metallo individualmente e idem a squadre. Sono scarso a fare i conti fateli voi. Provo tanta, ma tanta invidia.