La 12aedizione della Veronamarathon è stata una vera festa dello sport e della solidarietà. Ben 8.000 partecipanti, infatti, hanno sfidato il crono sulle strade veronesi: 2 mila tra Maratona e 30 km e 6 mila alla 10 km solidale in favore di Organizzazioni No Profit. 300 stranieri iscritti da venti nazioni. Arrivo in Arena, scenario mozzafiato e giusta ricompensa allo sforzo di ogni maratoneta. Un evento internazionale che si è meritatamente guadagnato, oltretutto, il riconoscimento dell’AIMS e della IAAF per l’eccellenza organizzativa.
Sul percorso da Sant’Ambrogio di Valpolicella, terra di vigneti, all’Arena è stata gara a due tra il greco Ioannis Magkriotelis e l’italiano Gianluca Pasetto. Ebbene sì: per una volta non si parla di atleti africani. Curiosa la storia dell’ellenico: semiprofessionista, lavora e vive da diversi anni a Migliarino (vicino a Pisa) in Brooks, ha vinto varie borse di studio in Giappone e quando può si allena in Kenia. Nazionale greco, non è riuscito a partecipare l’anno scorso alle Olimpiadi di Londra. Ha un sogno nel cassetto: Rio de Janeiro 2016. E chissà che non abbia messo un mattoncino alla sua sfida personale dopo questa vittoria alla Veronamarathon. Tra l’altro, a quanto sembra, capitata un po’ per caso:“Ho deciso solo ieri mattina di partecipare –spiega Ioannis dopo il traguardo –, non sapevo neppure quali avversari avessi trovato in gara però avevo bisogno di fare un test importante per capire la mia condizione atletica e quale miglior occasione se non correre qui alla Veronamarathon?”. E così è stato. Una vittoria giunta grazie anche a una condotta di gara prudente:“Abbiamo fatto una prima parte di gara davvero veloce, passando alla mezzamaratona in 1h10’56” – prosegue Ioannis-. Nella seconda parte ho un po’ rallentato cercando di controllare la situazione e dando qualche strappo al ritmo per capire se i miei avversari sarebbero stati in grado di seguirmi. Ho capito così che ce l’avrei fatta e ho aumentato il mio ritmo per evitare la volata finale che è sempre un rischio”. Secondo sul traguardo un bravissimo Gianluca Pasetto in 2h26’28”, mentre terzo è giunto l’ungherese Elod Zsigmond in 2h38’49”.
In campo femminile, la bergamasca Eliana Patelli non ha deluso le attese e ha firmato la doppietta a Verona nel 2013: mezza maratona lo scorso febbraio e maratona ora in ottobre. Gara senza storia chiusa in 2h47’07’’ dalla portacolori dell’Atletica Val Brembana. Che ha solo parole d’amore per Verona:”Stupendo correre in Valpolicella, la strada scorre via senza neanche accorgersi della stanchezza. Stavo bene, correvo facile e mi sono ritrovata ancora con tanta energia nelle gambe in città a Verona per gli ultimi chilometri”. Con un occhio al futuro, aggiunge:”Entrare in Arena e vincere è una sensazione stupenda, sono felice di questo successo, un motivo in più per tentare di avvicinare e battere il mio primato personale nei prossimi mesi”.Al secondo posto di piazza la capoverdiana Sonia Conceicao Lopes ( ma da tempo a Bussolengo), felicissima del suo nuovo primato personale 2h57’30”.
Ma non si vive di sola maratona. Infatti, ha dato spettacolo pure la “Cangrande 30km” con arrivo nel polo fieristico. Tra le femmine ha avuto la meglio la brianzola Anna Maino in 2h11’37 mentre tra gli uomini il successo è andato a Alessandro Scarpellini in 1h57’52”.
“The last but not the least”. La “Last 10km Solidale” ha riunito oltre 6mila persone: chi passeggiava con famiglia e bambini, chi marciava a passo libero, chi correva per il gusto di correre. Sullo stesso percorso si è svolta anche la gara agonistica: primo l’ugandeseWilson Busienei in 30’07” davanti ad Antonio Garavello (30’59”) e Giovanni Ruggiero in 31’13”. Tra le donne, netta vittoria della portacolori della Forestale Deborah Toniolo in 34’46”:“Sia io che mio marito (Giovanni Ruggiero) siamo venuti qui a Verona perché volevamo fare una gara molto tirata e che ci servisse anche per preparare al meglio i campionati italiani di mezza maratona in programma fra due settimane e così è stato”, spiega Deborah, che conclude:“Stupendo correre per Verona, arrivare dentro l’Arena è davvero un’emozione unica che ti apre il cuore”.