Mai il Palas di Ancona era stato così gremito di gente per un Campionato Italiano di atletica. Un vero bagno di folla ha accolto il beniamino di casa Gianmarco “Gimbo” Tamberi con trombette da stadio e rulli di tamburo degni di uno stadio di calcio. Il 23enne anconetano non ha certamente deluso le attese dei suoi tanti amici e fans accorsi per ammirarlo dal vivo nell’impianto dove si allena tutti i giorni sotto la guida del papà Marco, ex primatista italiano degli anni 80.
All’interno del Palasport di Ancona si respirava un’atmosfera da partita di calcio con tanto di striscioni che inneggiavano Tamberi che recitavano così: “Se non riesci a sognare devi vederlo saltare” e “To make the difference you must be different”.
Tamberi è stato ancora una volta atleta da grandi palcoscenici con il suo atteggiamento allegro e spensierato in pedana che lo hanno reso unico nel mondo dell’atletica italiana con il suo look “half-shave”. Il campione marchigiano ha vinto con 2.36 al secondo tentativo, che gli ha permesso di realizzare il miglior risultato di un saltatore azzurro su suolo italiano e il secondo miglior risultato mondiale dell’anno battuto soltanto dal 2.38 da lui stesso realizzato a Hustopece. Solo il grande Mutaz Barshim ha saltato così in alto in questa stagione.
Rimasto solo contro l’asticella dopo i tre errori a 2.25 di Silvano Chesani, Tamberi ha superato 2.28 alla prima prova, 2.33 alla seconda e 2.36 alla prima. Ha successivamente attaccato la storica barriera dei 2.40m dimostrando di poter valere la misura in un futuro non lontano, forse già ai Mondiali Indoor di Portland dal 17 al 20 Marzo dove sarà uno dei grandi favoriti.
“E’ stata semplicemente la cosa più bella del mondo. Un palazzetto pieno di gente in tripla fila per vedere la mia gara me lo sognavo di notte. Sono amareggiato anche se è da stupidi essere delusi dopo aver saltato 2.36m. Ho fatto i tre tentativi più convincenti della mia vita a 2.40. Era il giorno perfetto per superare i 2.40. Vedere così tanta gente mi ha dato la carica. Da una settimana sognavo uno stadio così pieno. In altre condizioni non sarei riuscito ad arrivare a 2.36m. Purtroppo sono rimasto da solo in gara troppo presto e sono mancati gli stimoli. C’era poco tempo tra un tentativo e l’altro. C’era un’emozione strana perché mai avevo gareggiato nella mia città. Rispetto al 2.40 tentato a Hustopece non ho sentito alcun effetto particolare quando ho tentato i 2.40m. E’ una misura che ormai non mi fa più paura. Nel secondo tentativo a 2.40 ho buttato giù l’asticella con il braccio. A Portland Barshim giocherà le sue carte. Ha più esperienza e talento di me ma ci proverò fino in fondo. Portland e Rio de Janeiro non sono più solo sogni ma obiettivi concreti”, ha detto Tamberi.