Yeman Crippa ha vinto per la seconda volta la Coppa Europa dei 10.000 metri (28’08”83). Italia seconda a squadre tra gli uomini e quarta tra le donne. Quinto Faniel (28’19”01), diciassettesimo Aouani (28’42”72). Quarte le azzurre, che soffrono i ritiri di Giovanna Epis e Anna Arnaudo.
Dieci mesi dopo aver conquistato il titolo europeo, Yeman Crippa ha di nuovo confermato la leadership continentale sui 25 giri di pista: a Pacé, in Francia, ha vinto la Coppa Europa dei 10.000 m con un formidabile ultimo giro, al termine di una gara tattica conclusa in 28’08”83”. Una “doppietta” per l’asso trentino, che aveva già vinto l’ultima edizione della Coppa Europa a Londra 2019 e che porta a tre le affermazioni azzurre (Daniele Meucci vinse nel 2016).
Nel giro finale (ultimo 400 in 55”83) e soprattutto nella volata conclusiva Crippa è riuscito a tenere a bada l’israeliano Tadesse Getahon (secondo in 28’09”48) con lo spagnolo Ilias Fifa terzo in 28’12”62. Israle è riuscito comunque a prevalere nella classifica a squadre, ma l’Italia si piazzata al secondo posto davanti ai francesi, padroni di casa e campioni uscenti. All’argento della formazione azzurra hanno contributo il quinto posto di Eyob Faniel (28’19”01, primato personale) e il diciassettesimo di Iliass Aouani (28’42”72), rimasto con gruppo di testa fino al nono chilometro. In gara anche Alberto Mondazzi (29’08”16, 29°), Pasquale Selvarolo (29:08.39, 30°) e Nekagenet Crippa, costretto al ritiro durante il quarto chilometro. È la terza vittoria italiana al maschile in Coppa Europa, nell’albo d’oro che vede anche il primo posto di Daniele Meucci nel 2016.
La gara maschile
Ritmo imposto da subito dagli azzurri Crippa e Aouani (3.000 m in 8’24”, cioè 2’48”/km), che poi rallentano in assenza di collaborazione dagli avversari. Un mega-gruppo di 20 atleti, Faniel compreso, passa a metà gara in 14’13”. Al settimo chilometro assume l’iniziativa l’israeliano Gashau Ayale (poi quarto in 28’15”32), seguito dallo spagnolo Fifa. Quando mancano quattro giri Crippa cerca di fare selezione, intanto perde qualche metro Aouani sul drappello di testa, quindi si portano avanti Fifa e l’altro israeliano Getahon. Passa al comando Crippa al suono della campana dell’ultimo giro, l’ultimo ad arrendersi è Getahon, che tenta di affiancare l’azzurro nella curva finale, ma senza riuscirci.
L’agenda di Crippa verso Budapest
«Un successo in maglia azzurra è sempre importante – commenta Yeman Crippa – anche se mi sarebbe piaciuto correre più forte. Ma qui non erano previste lepri per scandire il passo, soltanto gli indicatori luminosi, e in pista si sentiva tanto vento. Ho provato con Aouani a dettare il ritmo all’inizio, però non ci davano il cambio e allora gli obiettivi iniziali sono variati. A quattro giri dall’arrivo ho fatto un’azione per vedere quanti avversari rimanevano, poi negli ultimi 500 metri sapevo di poter esprimere le mie potenzialità in volata. Adesso ho in programma i 3.000 m a Pergine Valsugana il 17 giugno e i 5.000 m negli Europei a squadre a Chorzow, in Polonia, una settimana più tardi. Ai Mondiali di Budapest vorrei puntare invece sui 10.000 m e spero che questa vittoria sia utile per guadagnare la qualificazione in base al ranking».
Azzurre quarte
Finisce ai piedi del podio a squadre la squadra azzurra femminile. Le migliori azzurre sono due debuttanti in nazionale assoluta, entrambe con il personale alleggerito di quasi mezzo minuto: Elisa Palmero (33’02”48, 12ͣª) e Sara Nestola (33:05.54, 14ª, quarto tempo italiano under 23 all time ). A completare il risultato del team è Rebecca Lonedo (33’28”75, 21ª). Si fermano Anna Arnaudo, out al settimo chilometro, e la maratoneta Giovanna Epis, incappata in una caduta dopo un chilometro e mezzo, oltre a Giovanna Selva che nell’altra serie dà forfait quando mancano duemila metri al traguardo. Vince la tedesca Alina Reh (32’15”47) davanti all’ucraina Valeriia Zinenko (32’29”81) e alla tedesca Domenika Mayer (32’35”95). Nella classifica per team si conferma la Germania che precede Spagna, Ucraina e Italia.