Grandi imprese e straordinarie storie di vita alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro.
La squadra azzurra di atletica ha conquistato sei medaglie, delle quali due d’oro con Martina Caironi, medaglia d’oro sui 100 metri e Assunta Legnante, vincitrice nel getto del peso categoria F11/F12.
Gli altri podi sono arrivati dalla stessa Caironi, argento nel salto in lungo T42, da Oney Tapia, argento nel lancio del disco F11, da Alvise De Vidi, bronzo nei 400 T51 e Monica Contrafatto, bronzo nei 100 T42. Martina Caironi, portabandiera italiana durante la Cerimonia Inaugurale, ha vinto la medaglia d’oro sui 100 metri e la medaglia d’argento nel salto in lungo nella categoria T42.La primatista italiana ha bissato il successo di quattro anni fa vincendo i 100 metri in 14”97 sulla distanza dove detiene il record mondiale con 14”61.
L’impresa azzurra è stata completata dalla medaglia di bronzo di Monica Contrafatto in 16”30. “Alla fine della gara sono scese lacrime di gioia e di tensione. Ho sentito dentro il peso delle tante aspettative degli ultimi mesi. Volevo battere il record del mondo. So che avrei potuto farcela ma l’appuntamento è solo rimandato. Sono contentissima di essere sul podio con Monica. Il nostro abbraccio alla fine dovrebbe parlare da solo”, ha dichiarato Martina Caironi.
Caironi è salita per la seconda volta in queste Paralimpiadi dopo l’argento nel salto in lungo con il record italiano di 4.66m alle spalle della primatista mondiale tedesca Vanessa Low, che ha migliorato due volte il primato mondiale di categoria portandolo a 4.93m.
Assunta Legnante ha ottenuto il successo al sesto e ultimo lancio con 15.74m dopo essere stata al comando fin dall’inizio. La napoletana ormai residente nelle Marche ha preceduto l’ipovedente Safiya Burhanova, seconda con 15.05. L’atleta campana vinse il titolo europeo indoor a Birmingham da normodotata nel 2007 prima di conquistare due titoli mondiali paralimpici e un successo a livello europeo in seguito alla perdita della vista.
Nel 2002 realizzò il record europeo indoor assoluto con 19.20m. “Dovevo questo oro alla mia allenatrice e ai miei due bambini Michael e Nicole, figli del mio compagno, che da febbraio vivono con me. Quando sono partita mi hanno detto: “Compraci la medaglia.” Ma io non l’ho comprata, l’ho vinta. Non mi aspettavo che fosse una gara così tirata. Quanto mi sono sudata questa medaglia”, ha detto Assunta Legnante.
Il lanciatore italiano di origini cubane Oney Tapia ha vinto l’argento nella categora F11 con 40.89m al primo tentativo nella gara vinta dal brasiliano Alessandro Rodrigo Silva con il record paralimpico di 43.06m.
Il cinquantenne Alvise De Vidi ha vinto la medaglia di bronzo sui 400 metri T51 riservata agli atleti tetraplegici si è piazzato quinto nei 100 metri alla sua settima partecipazione alle Paralimpiadi. De Vidi ha collezionato 35 medaglie tra Paralimpiadi, Mondiali e Europei nella sua lunga carriera. Oxana Corso si è piazzata quarta nei 200 metri T35 in 32”68 e quinta nei 100 metri T35 in 15”67. Giusy Versace si è classificata ottava nella categoria T43-44 sui 200 metri in 28”90 nella gara vinta dall’olandese Marlou Van Rhijn con il record paralimpico di 26”16.
L’algerino Abdellatif Baka ha vinto i 1500 metri della categoria T13 in 3’48”29, tempo più veloce rispetto al campione olimpico dei Giochi dei normodotati Matthew Centrowitz, che si impose in 3’50”00. Va detto però che la gara vinta da Centrowitz è stata corsa su ritmi molto tattici.
Il ventiduenne neozelandese Liam Malone ha battuto il record paralimpico dei 400 metri T44 (amputati sotto il ginocchio) detenuto da Oscar Pistorius fermando il cronometro in un eccellente 46”20 dopo essersi aggiudicato precedentemente l’oro dei 200m e l’argento dei 100m.
Il tedesco Markus Rehm ha bissato il successo di quattro anni fa nel salto in lungo T44 stabilendo il record paralimpico con 8.21m ma a sorprendere è stato il quarantanovenne Roberto La Barbera, ottavo con 6.26m a 12 anni di distanza dalla medaglia d’argento di Atene 2004.
Non fa parte dell’atletica ma merita una menzione l’ennesima impresa dell’ex campione di Formula 1 e ora campione paralimpico Alex Zanardi, personaggio noto agli appassionati delle maratone. Zanardi ha voluto dedicare il suo secondo titolo nella cronometro HC di handbike allo sfortunato campione del mondo indoor oro europeo del salto in alto Gianmarco Tamberi, che ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi dopo l’infortunio alla caviglia. “Voglio dedicare questo successo a Tamberi che avrebbe sicuramente preso una medaglia senza l’infortunio. Gli mando un saluto di incoraggiamento. Gli dico di tenere duro perché è giovane. Alle prossime Olimpiadi faremo tutti il tifo per lui”, ha detto Zanardi. Zanardi ha vinto anche l’argento nella gara in linea nel quindicesimo anniversario dell’incidente e l’oro a squadre insieme a Vittorio Podestà e a Luca Mazzone.