Essere etiopi, e di talento, qualche volta non basta. Nella maratona per sole donne, a Nagoya, era in gara anche Berhane Dibaba, diciannovenne del Rosa Team, promessa della specialità. Ha chiuso piuttosto bene: 2:23’51”, seconda dietro la giapponese Ryoko Kizaki, che per lasciarsela dietro si è resa protagonista di un finale da africana, staccando la rivale negli ultimi 2 km e realizzando il primato personale: 2:23’34”.Complice l’altissima umidità, tipica delle condizioni di gara del Giappone, la Dibaba è incorsa in una forte disidratazione, che l’ha costretta a permanere quasi otto ore nell’ambulatorio antidoping, prima di poter produrre il necessario campione di urina.
Per la cronaca, ecco i tempi delle altre protagoniste: terza la campionessa olimpica di maratona di Atene 2004, la giapponese Mizuki Noguchi (2:24’05”), quarta la lettone Jelena Prokopcuka (2:25’46”), quinta la nipponica Eri Hayakawa (2:26’17”) e sesta l’etiope Mestawet Tufa (2:26’20”, al debutto).