Giulia Alessandra Viola è stata la protagonista indiscussa del mezzofondo agli Assoluti di Padova con la splendida doppietta sui 1.500 e sui 3.000 metri.
Nella prima giornata l’allieva di Vittorio Di Saverio ha conquistato il quinto titolo italiano assoluto in una fantastica gara di 1500 metri battendo il record personale in 4’13”29. A impressionare è stata soprattutto l’allieva bergamasca Marta Zenoni che a 15 anni ha demolito di oltre quattro secondi il suo record italiano under 18 con un eccellente 4’18”86 (prestazione migliore rispetto al record italiano juniores detenuto da Federica Del Buono con 4’21”91) una settimana dopo aver battuto il primato allieve e juniores dei 1.000 metri ai Campionati Italiani allievi di Ancona. La portacolori dell’Atletica Bergamo 1959 Creberg deteneva già il precedente primato (4’23”36) stabilito poche settimane fa nello stesso impianto patavino. Da sottolineare anche il terzo posto di Judit Varga in 4’23”98.
La seconda giornata ha visto la Viola vincere il suo sesto titolo nazionale sui 3.000 metri battendo Federica Del Buono nell’attesissimo duello del mezzofondo. Viola ha confermato i suoi enormi progressi stagionali che l’hanno vista migliorare di 15 secondi il record sui 3000 metri a fine gennaio a Karlsruhe. L’allieva di Vittorio Di Saverio si è migliorata ancora portando il suo record personale a 8’56”23.
“Ho avuto belle sensazioni e questo lascia ben sperare in vista degli Europei di Praga. Con una gara più tirata penso di poter limare il mio record personale di cinque secondi. Con i due successi di Padova ho portato a sei il numero di titoli italiani vinti (tre indoor e tre outdoor). Non mi aspettavo di vincere su entrambe le distanze perché sapevo che Federica aveva un grande finale. Federica è stato un grande stimolo per poter affrontare una gara simile a quella che troverò agli Europei di Praga. Spero di poter reggere il doppio turno in una grande manifestazione internazionale. L’obiettivo è migliorare l’ottavo posto di Zurigo. Penso di essere cresciuta rispetto alla gara di Karlsruhe dove avevo migliorato il mio record precedente di 15 secondi” ha detto Giulia Viola. Federica Del Buono, reduce da un attacco influenzale che l’ha colpita dopo i Giovanili di Ancona, ha migliorato il record italiano under 23 con 9’01”19.
“Ho tirato tutta la gara in testa e battere il record italiano promesse di Nadia Dandolo facendo la lepre di me stessa è un buon risultato. La preparazione non è andata bene nelle ultime due settimane a causa di un attacco influenzale. Agli Europei punto ai 1500 perché non penso che riuscirei a reggere due turni sui 3000 metri” ha commentato.
Nei 1500 metri maschili il livornese di origini mozambicane Neves Bussotti ha bissato il titolo italiano under 23 vinto due settimane fa a Ancona correndo in 3’54”75 davanti al bergamasco Michele Oberti (3’54”90 primato personale), campione italiano due anni fa sugli 800 metri a Milano e all’altoatesino Christian Obrist (3’55”05), tornato ad esprimersi su buoni livelli. Bussotti ha concesso il bis vincendo grazie al suo grande finale anche gli 800 metri con il nuovo record personale di 1’50”68 davanti allo junior Lorenzo Pilati.
Elisa Cusma è tornata a vincere un titolo italiano sugli 800 metri in 2’08”43 portando la collezione a 17 titoli italiani dei quali 10 al coperto. La modenese ha preceduto Erica Franzolini (2’08”91) e Isabella Cornelli (2’09”13).
Said El Oimani si è aggiudicato il titolo dei 3000 metri battendo il suo record personale con 8’06”77 precedendo il campione italiano under 23 Yassine Rachik che a sua volta è sceso sotto il suo personale con 8’08”81.
Prima giornata: TROST 1.92
La campionessa europea under 23 del salto in alto Alessia Trost ha vinto il suo quarto titolo italiano assoluto (due outdoor e due indoor) valicando tutte le quattro misure (1.75-1.83-1.87 e 1.92) al primo tentativo prima di sbagliare tre prove a 1.97m. In stagione ha realizzato due volte 1.96 a Hustopece e Banska Bistryka. La scuola friulana si fa valere con la fresca campionessa italiana juniores Eleonora Omoregie (iatlo-nigeriana dell’Atletica Malignani Udine), seconda con 1.85 e l’udinese Desirée Rossitt (1.81).
“Ero convinta di fare 1.97. Devo mettere alcuni piccoli particolari nella rincorsa che fanno la differenza nelle gare importanti. Sento di essere in condizione per gli Europei di Praga. In allenamento va tutto bene. Mi sarebbe piaciuto metterlo in pratica in gara. Penso che sarà una bella gara con ben otto atlete nel giro di pochi centimetri comprese tra 2.01 e 1.95”.
L’altra stella della prima giornata è stata la campionessa in carica dei 60 ostacoli Giulia Pennella che ha bissato il successo dell’anno scorso realizzando il minimo per gli Europei Indoor di Praga con la migliore prestazione italiana dell’anno di 8”08 (a quattro centesimi di secondo dal record personale stabilito lo scorso anno a Ancona) dopo che in batteria aveva fatto segnare 8”11. Argento per la friulana Giada Carmassi che ha eguagliato con 8”28 il suo personale stabilito ai recenti Campionati Italiani Promesse.
Nei 60 ostacoli maschili Hassane Fofana ha vinto il titolo indoor dopo i due ultimi successi a livello outdoor battendo di dieci centesimi di secondo Stefano Tedesco con 7”80, un solo centesimo di secondo il suo record personale stabilito quest’anno a Vienna.
Darya Derkach ha vinto il duello con Simona La Mantia nel salto triplo migliorando il suo record indoor e il primato italiano promesse con 13.84m. La Mantia si piazza al secondo posto con 13.75m. Il padovano di Camposampiero Marco Boni ha superato la quota di 5.40 conquistando il titolo dell’asta maschile prima di sbagliare tre tentativi a 5.60m.
La padovana Chiara Rosa ha vinto il suo sedicesimo titolo italiano e sesto a livello indoor nel lancio del peso con la misura di 17.51m al secondo tentativo davanti al pubblico di casa.
Fabrizio Schembri ha conquistato il suo secondo titolo italiano indoor consecutivo nel triplo maschile con 16.58 all’esordio stagionale Nella marcia Antonella Palmisano, vincitrice alla Coppa del Mondo nella gara juniores di Chihuahua2010 e medaglia di bronzo agli Europei Under 23 di Tampere 2013, ha dominato la 3 km migliorando di 48 secondi il suo record personale con 12’05”78 precedendo Valentina Trapletti che a sua volta è scesa sotto il suo record personale con 12’35”55. Leonardo Dei Tos si è aggiudicato la gara maschile dei 5 km stabilendo il suo personale con 19’16”34.
Seconda giornata: CHESANI 2.29 NELL’ALTO, OBOU 6”64 SUI 60 METRI, JACOBS 8.03 NEL LUNGO
Silvano Chesani ha vinto il salto in alto maschile superando 2.29 al secondo tentativo, ad un centimetro dal suo record stagionale stabilito a Hustopece. Il trentino delle Fiamme Oro ha successivamente tentato due prove tutt’altro che velleitarie a 2.32 e una alla quota del record italiano di 2.35. Con questa prestazione Chesani ha stabilito la quinta migliore prestazione della sua carriera a un centimetro dallo stagionale realizzato lo scorso 24 gennaio a Hustopece. Bene anche Andrea Lemmi che ha mancato di un centimetro il suo record stagionale a 2.25.
Il ventunenne Marcel Jacobs, atleta di Desenzano ma originario di El Paso nel Texas (ha mamma italiana e papà texano), ha superato per la prima volta in carriera la barriera degli 8 metri con 8.03 m in qualificazione del salto in lungo diventando il quinto italiano della storia capace di superare il magico muro degli 8 metri. La prestazione di Jacobs ha eguagliato la quinta migliore prestazione di sempre di Fabrizio Donato e la sesta performance europea dell’anno. Aveva un personale di 7.84 realizzato in occasione dei Campionati Italiani Under 23 di Ancona. Jacobs è allenato da Gianni Lombardi con la collaborazione dell’ex campione mondiale indoor del salto triplo Paolo Camossi. Purtroppo un infortunio al bicipite femorale non gli ha permesso di scendere in pedana nella finale pomeridiana. Il titolo è andato a Emanuele Catania con la misura di 7.77m davanti a Kevin Ojaku (7.69).
Delmas Obou ha aggiunto alla sua bacheca il titolo italiano dei 60 indoor ai due vinti sui 100 metri outdoor a Milano 2013 e Rovereto 2014. Il pisano di origini ivoriane ha migliorato il personale di 8 centesimi di secondo con 6”66 precedendo il compagno di allenamenti Michael Tumi di un centesimo di secondo. Obou e Tumi si allenano da quest’anno all’Insep di Parigi con il tecnico della velocità francese Guy Ontanon, allenatore di Jimmy Vicaut.
Audrey Alloh ha rispettato il pronostico vincendo la finale dei 60 metri femminili in 7”34, migliore prestazione italiana dell’anno. Arrivo al photo-finish per assegnare il secondo posto a Martina Giovanetti in 7”40 davanti a Ilenia Draisci. Quarta la quindicenne Zeynab Dosso (campionessa italiana allieve) in 7”44, a quattro centesimi dal record personale stabilito quest’anno.
Il vicentino Matteo Galvan ha vinto come da pronostico il titolo italiano indoor dei 400 metri stabilendo il quarto tempo della sua carriera a livello indoor con 46”80 davanti al pubblico di casa precedendo Francesco Cappellin che ha stabilito il record personale con 47”39. Nei 400 metri femminili si è imposta per il terzo anno consecutivo l’azzurra della staffetta 4×400 Chiara Bazzoni in 53”51, suo secondo miglior tempo in carriera. La 19enne friulana Ilenia Vitale si è aggiudicata il secondo posto con 53”85 precedendo di tre centesimi di secondo Maria Benedicta Chigbolu.
Un’altra atleta veneta, la vicentina Laura Strati ha migliorato il suo recente record personale stabilito il 24 gennaio sulla stessa pedana di 11 centimetri con un balzo vincente da 6.53m (con altri tre salto oltre i 6.40) nel salto in lungo femminile diventando la sesta in Italia di tutti i tempi.
La primatista italiana Roberta Bruni ha fatto sua la gara del salto con l’asta femminile con 4.30 m al terzo tentativo prima di sbagliare tre prove a 4.40.
Ottima gara nel lancio del peso maschile dove con il nuovo personale di 19.56 m Daniele Secci ha vinto la sfida generazionale con il suo allenatore Paolo Dal Soglio (17.77) e l’altro giovane talento Sebastiano Bianchetti (fresco primatista italiano juniores), terzo con 17.61. Con questa prestazione Secci entra nella top ten italiana di tutti i tempi.
La prima edizione degli Assoluti nell’impianto di Padova a due passi dallo Stadio Euganeo si è conclusa con i successi dell’Esercito nella 4×200 femminile (Draisci,Chigbolu, Lukudo, Bazzoni) in 1’37”80 e delle Fiamme Gialle nella 4×200 maschile (Desalu, Tricca, Marani, Galvan) in 1’26”40.
A livello societario gli scudetti indoor sono stati vinti dalla Cariri Rieti in campo maschile e alla Bracco Atletica Milano in campo femminile nelle classifiche finali che tengono conto dei Campionati di Società delle diverse categorie (allievi, juniores, promesse e assoluti).