Alessia Trost ha conquistato il secondo titolo under 23 consecutivo del salto in alto a Tallin. Due anni fa la ventiduenne di Pordenone vinse con 1.98m. a Tampere. Quest’anno è bastato superare 1,90m al primo tentativo per avere la meglio sull’eptathleta e saltatrice in alto belga di origini senegalesi Nafissatou Thiam che ha valicato l’asticella alla quota di 1.87m.
Dopo un errore alla misura di entrata a 1.76m l’allieva di Gianfranco Chessa rimette le cose a posto superando 1.81 al primo tentativo, mentre la storica rivale Mariya Kuchina fallisce tre prove a questa misura che normalmente avrebbe dovuto essere di routine e viene clamorosamente eliminata. La friulana non ha esitazioni a 1.84 (quota superata dalla compagna di allenamenti Desirée Rossit alla terza prova). A 1.87 Trost sbaglia il primo tentativo mentre la Thiam non ha alcuna esitazione. L’azzurra valica l’asticella al secondo tentativo prima di sistemare la pratica per la medaglia d’oro a 1.90. Thiam e l’ucraina Iryna Herashkenko sbagliano tre prove a 1.90 e devono accontentarsi del secondo e del terzo posto con la stessa misura di 1.87m. Trost tenta poi tre prove a 1.94 senza successo. Rossitt si è piazzata al sesto posto con 1.84m.
“E’ stata una gara stranissima. Ho sentimenti ambivalenti. Da un lato sono contenta per l’oro, dall’altro 1.90 è una E’ mancata la componente agonistica forte a 1.87-1.90. Mi godo l’oro con una squadra bellissima. In questi giorni si è respirata un’atmosfera stupenda. Voglio aggiungere centimetri anche perché sono consapevole che con 1.90 non si va lontano a Pechino”, ha commentato la Trost a fine gara
OSAMA BATTE ALA PER BRONZO NELLA SFIDA FRATRICIDA SUI 1500 METRI
Il brillante mezzofondo azzurro ha regalato la terza medaglia di questo settore in questa rassegna grazie al siciliano di Altofonte Osama Zoghlami che ha vinto la lotta “fratricida” con il gemello Ala Zoghlami per la medaglia di bronzo per 85 centesimi di secondo in 8’42”00. I gemelli Zoghlami sono originari della Tunisia ma vivono e si allenano con Gaspare Polizzi, tecnico di Salvatore Antibo. La trionfale gara azzurra è stata completata dal piemontese Italo Quazzola con il record personale (8’46”27).
L’oro è andato al favorito Mitko Tsenov in 8’37”79 davanti al russo Viktor Bakharev (8’40”75).
ARGENTO PER LA 4×100 FEMMINILE
La bella giornata azzurra é stata completata dall’argento della 4×100 femminile composta da Martina Favaretto, Irene Siragusa, Anna Bongiorni e Johanelis Herrera Abreu che hanno realizzato la seconda migliore prestazione italiana all-time di categoria con 44”06. Già in semifinale le azzurre si erano messe in luce ottenendo la quarta prestazione all-time italiana e il secondo tempo tra le qualificate. Il titolo europeo è andato alla fortissima Germania in 43”47. Terzo posto per la Svizzera con il record nazionale di 44”24.
Peccato per la 4×100 maschile che avrebbe potuto ambire al podio se non fosse stato per un cambio fuori settore tra Giacomo Tortu e Simone Pettenati (che ha sostituito il campione europeo under 23 Giovanni Galbieri tenuto a riposo dopo un fastidio muscolare avvertito in riscaldamento).
L’Italia ha terminato al settimo posto nel medagliere con due ori, due argenti e quattro bronzi e al sesto nella classifica per nazioni (che tiene conto di tutti i piazzamenti da finale) con 109 punti. In entrambe le classifiche il successo è andato alla Germania che ha vinto sette ori, quattro argenti e cinque bronzi e ha totalizzato 178 punti