Mai lamentarsi. Almeno per una volta la scorsa domenica non è stata avara per chi ha potuto seguire le gare in televisione, oppure ha potuto parteciparvi (visto il grande numero di corse on the road). E’ stato un week end marchiato a fuoco. Gare, tante gare per ogni gusto. Scartando, non per minore importanza la Maratona del Santo (Padova) con tre azzurre sul podio (bravissime Maraoui, Dal Ri e Cunico) chi scrive ha avuto modo di fare uno zapping tra la Maratona di Londra su Eurosport (spalla tecnica Stefano Baldini) e sui mondiali di staffette, (Raisport spalla tecnica Stefano Tilli).
Un divertimento non c’è che dire. Londra, con Mary Keitany baciata dal sole, nelle ultime fasi della maratona con un tempo 2:17’01 che è considerato il primato del mondo per prove “only women”, mentre quello in gare miste rimane sulle spalle di quella “sfrontata” di Paula Radcliffe con 2:15’25”, sempre nella capitale britannica. Passaggi intermedi della keniana da vera e propria imperatrice della maratona ai 5, 10, “mezza” e 25km. Mary (allenata da Nicola Gabriele colonia Gianni Demadonna) ingoiava chilometri e teneva lontana la “vomitante” Tirunesh Dibaba, sulla Rai andava in onda uno spettacolo: le staffette.
Ce n’era per tutti i gusti: dalla 4×100 alla staffetta del miglio, dalla poco frequentata 4×800 alla 4×400 mista. Quest’ultima mutuata dal nuoto, che fa storcere il naso ai puristi, ma quanto mai entusiasmante, specie per il quartetto delle Bahamas che giocava tra le mura amiche portandosi a casa una succulenta vittoria proprio nell’ultima di queste prove.
Torniamo alla maratona (faccio zapping pure io… o meglio salto da palo in frasca…) Tra gli uomini ha vinto Daniel Wanjiru sul grande favorito Kenenisa Bekele. Kenya davanti all’Etiopia. Anche questa gara ha vissuto su tempi di grandissimo livello 2:05’48” per il vincitore 6” dopo per il maratoneta di lingua amarica, con quest’ultimo che ha tentato un’impossibile rimonta finale. Il tutto all’insegna dello spettacolo.
Poi leggendo attentamente i quotidiani di lunedì (fonte Gazzetta dello Sport), si trova una dichiarazione quanto mai imbarazzante dello stesso Bekele, rilasciata alla Reuters che accusa la casa americana produttrice di calzature, quella con il baffo per intenderci, per averlo dotato dello stesso tipo di scarpa che userà tra pochi giorni Eliud Kipchoge nel tentativo (Autodromo Monza) di scendere sotto le 2 ore. Bekele ha sofferto di vesciche a un piede e ha dovuto disporre diversamente il suo assetto di corsa.
Torno alle gare veloci. Gli azzurri tanto per restare in tema, tornano da Nassau con due squalifiche. Peccato, specie nella staffetta in rosa (squalifica a parte) le ragazze avrebbero meritato, visto il terzo posto in semifinale, la finalissima. Un dubbio però ci assale. Perché Libania Grenot in prima? Non aveva provato a sufficienza i cambi? Forse era meglio l’ultima frazione, con una partenza lanciata.