In una lettera inviata al proprio Comitato olimpico e alla World Athetics, l’Atletica degli Stati Uniti si fa ufficialmente promotrice del rinvio dei Giochi olimpici “Alla luce della situazione globale” e per favorire l’adeguata preparazione degli atleti, “la cui attuale priorità deve rimanere la tutela della salute propria e dei famigliari.”
“… per tali motivi, USATF chiede rispettosamente che il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti porti avanti presso il CIO il rinvio dei Giochi Olimpici del 2020 a Tokyo.”
Questo è il passaggio centrale della lettera inviata per e-mail, già venerdì 20 marzo, da Max Siegel, CEO della Federatletica statunitense, direttamente alla presidente del Comitato olimpico e paralimpico a stelle e strisce, e con in copia Vin Lananna (presidente USATF), Sebastian Coe e Jon Ridgeon, rispettivamente presidente e CEO della World Athletics.
La situazione globale lo richiede
“Comprendiamo le difficili e complesse conseguenze di questa richiesta e la difficoltà di riorganizzare la logistica di un’edizione rinviata dei Giochi olimpici – prosegue la lettera del governo dell’atletica statunitense – tornando di nuovo a coordinare i programmi di altri atleti, federazioni sportive, stakeholder, ma l’alternativa di andare avanti alla luce dell’attuale situazione globale mondiale non sarebbe nell’interesse dei nostri atleti (la cui condizione è difficile quanto quella decisione che chiediamo di assumere).”
Precedenza alla salute degli atleti
Nel farsi sostanziale promotrice del rinvio dei Giochi, l’atletica USA sottolinea che non si tratta di una posizione presa a cuor leggero: “Ci rendiamo conto di come una soluzione ideale non ci sia e che questa è una decisione molto complessa e difficile, ma questa posizione fornisce almeno ai nostri atleti il conforto di sapere che avranno tempo sufficiente per prepararsi adeguatamente dai punti di vista fisico, mentale ed emotivo, il che consentirà loro di partecipare ai Giochi olimpici in sicurezza e con adeguate possibilità di successo, e al tempo stesso per poter ora concentrare la propria attenzione verso la cura di sé stessi e delle proprie famiglie.”