Difficile analizzare una kermesse come la Stramilano che ha nel suo “dna” tutti gli ingredienti che l’hanno portata ad assurgere a livelli internazionali, sia per la prova sulla distanza della mezza maratona, che per la non competitiva, fiore all’occhiello della capitale lombarda. Procediamo velocemente per gradi, dopo aver visionato, quotidiani, tv, e social che hanno riempito il web di commenti. La “Mezza”, con poco meno di 8mila partenti è stata uno spettacolo, per pochi secondi il vincitore non scendeva sotto l’ora. Ne ha parlato pochissimo la “rosea” se non sul sito, ma si sa, le corse “on the road” sono state abbandonate dal quotidiano più diffuso in Italia da qualche mese. Facciamocene una ragione. Soffrirà anche l’atletica in pista, statene certi.
C’è chi si è lamentato per la mancanza di musica in partenza e all’arrivo… erano sufficienti le voci dei commentatori… una gentile signora bionda parlava un inglese “fluently” per i molteplici stranieri: inglesi e americani presenti, l’altro incensava il sindaco e concorrenti. Più di così!
C’è chi si è lamentato della scarsa presenza di pubblico lungo il tracciato. E quando mai a Milano si vede pubblico per seguire una corsa su strada, un cross, una gara in pista? C’è chi si è lamentato del caldo. Nessuno può prevedere un clima quasi estivo,
C’è chi si è lamentato perché una mezza maratona parte così tardi? Il via è stato dato alle 10,35. Cinque minuti di ritardo in base all’orario previsto, che deve inevitabilmente tenere conto dell’altra competizione la cosiddetta gara dei 50.000 (adesso si dice 60 mila) di 10 km e della Stramilanina di 5km. I partecipanti di queste due “non competitive” devono arrivare tranquillamente all’interno dell’Arena, mentre la “mezza” internazionale si dipana con partenza e arrivo lungo il Foro Bonaparte (Piazza Castello), certamente un punto di partenza e arrivo assai spettacolare. Ergo, si deve avere il via libera per il colpo di cannone dai vigili. E se fosse piovuto?
Passiamo oltre. Ci sarà sempre chi dirà che qualcosa è andato storto. Leggo che qualcuno ha lamentato la mancanza di acqua lungo il percorso e all’arrivo. Se così è stato, questo è forse l’unico punto nel quale si deve fare un appunto agli organizzatori che viaggiano verso la 50ª edizione. Qualcuno in zona arrivo ha commentato: “La Stramilano si allestisce da sola, la prima domenica di primavera tutta Milano si mette a correre”. Forse non è così, ma ci si arriva molto vicini, dato che questa manifestazione nata all’inizio degli anni Settanta, è stata l’antesignana delle corse su strada, ha buttato il seme per un nuovo modo di interpretare la vita, la quotidianità, si riscontra a tutte le ore a tutte le latitudini persone che corrono a qualsiasi ora del giorno. Negli anni Settanta chi correva per le strade era additato e deriso. Forse, forse la Stramilano è stata la prima iniziativa che ha targato i pedoni (con il pettorale) e li ha condotti verso il futuro.