Speciale Mondiali Indoor – Copertina per la 4×400 azzurra

Speciale Mondiali Indoor – Copertina per la 4×400 azzurra

05 Marzo, 2018
Raphaela Lukudo, Chiara Bazzoni, Ayomide Folorunso e Maria Enrica Spacca (Foto: Giancarlo Colombo)

Iniziamo col dire che a Birmingham si è ricordato Roger Bannister, scomparso a 89 anni, primo uomo a scendere sotto i 4’ nel miglio. Un mito per la terra d’Albione, un mito per l’atletica, un mito per lo sport. Poi l’ultima giornata di gare che vedeva per i nostri colori Yassine Bouih nella finale dei 3000 uomini e la staffetta 4×400 donne. Copertina d’obbligo per le 4 ragazze italiane, quinte, con il nuovo primato italiano (senza Libania Grenot) stampato in 3’31”55 (prec. 3’31”99 nel 2014) Il quartetto composto da Lukudo, Folorunso, Bazzoni e Spacca è stato formidabile, specie le prime due frazioniste che hanno cambiato in quarta posizione, dopo la loro frazione condotta con grande acume tattico. Lukudo stupenda nella distribuzione dello sforzo, così “Ayo” poi Bazzoni e Spacca. Sul traguardo sono arrivate seste, poi in classifica salgono di un posto in seguito alla squalifica della Giamaica, argento dietro le ragazze yankee, si piazza la Polonia, poi la Gran Bretagna.

Nella prova più lunga in pista prevaleva l’etiope Kejelcha, dopo una gara condotta veramente in maniera incredibile. Poco coerente, se in atletica si può parlare di questo termine. Il primo mille viene percorso a ritmo blando che peggio non si può 3’08”24 con il primo 400 in 1’14”, il secondo in 5’51”71 (2’43)”e il terzo e conclusivo in 2’23 per un tempo finale di 8’14”41. Bouih ha retto benissimo per almeno 2 km poi è scivolato dietro negli ultimi 2 giri di pista. Dalla giovane promessa del mezzofondo italiano non si poteva pretendere di più in un simile contesto, il primato personale lo ha realizzato in qualificazione, l’obiettivo della finale è stato centrato. Ora occorre continuare nel solco di questa maturità acquisita e presentarsi alla grande nella stagione all’aperto. L’allievo di Di Saverio ha chiuso all’undicesimo posto in 8’20”84.

Altra “passeggiata” nei 1500 dove il passaggio ai 400 è avvenuto niente di meno che in 1’15”84. Anche in questo caso nessuno davanti ad accendere la miccia, lanciare il guanto di sfida, così un vecchio pirata come il polacco Marcin Lewandowki, coglie ancora un brillantissimo argento alle spalle dell’Etiope Tefera. I tempi lasciamoli perdere, non sono da mondiale, ma come tutti sanno l’importante è vincere o arrivare nei primi tre e Lewandowski si porta a casa un alloro da incorniciare.

In chiusura un grande record del mondo nella 4×400 della Polonia (3’01”77). Ci voleva è il suggello di una manifestazione mondiale, così come i salti di Ivana Spanovic (6,96) nel lungo e quelli di mister asta Reanud Lavillenie con 5,90.