Speciale Belgrado 2017: Filippo il rosso

Speciale Belgrado 2017: Filippo il rosso

03 Marzo, 2017
Filippo Randazzo in azione (Foto Giancarlo Colombo)

Doberdan. Buongiorno da Belgrado 2017. Campionati Europei indoor. La mattinata non è di quelle che passano alla storia. L’esordio dei nostri tre moschettieri nel lungo è stato una sorta di cammino irto di difficoltà.

I tre “ragazzi” Andrew Howe, Marcel Jacobs e Filippo Randazzo hanno lasciato la pedana con il morale sotto i tacchi. Il bello è che il più abbacchiato era il siciliano dai capelli rossi matricola azzurra, l’unico che ha centrato la finale. Di poche parole il lungagnone allenato da Carmelo Giarrizzo si è qualificato con 7,89 (quinta misura) in una prova che ha visto personaggi come Nykyforov arrivare a 8,18 miglior prestazione europea dell’anno.

Jacobs ha staccato nel secondo salto il migliore 7,70 ben 23 cm prima dell’asse di battuta. Howe, con un diavolo per capello ha piazzato un solo salto discreto (inteso come misura), il primo 7,71. Nel corso della settimana quotidiani sportivi si sono affannati a raccontare le gesta di questi “nuovi” e “antichi” saltatori. C’era chi aveva sognato (il sottoscritto pure) un podio a tre tutto colorato di azzurro.

C’è un vecchio detto che recita: i sogni muoiono all’alba. E chi cantava: la festa appena cominciata è già finita. Così è stato. Non si parte bene.

Un paio di considerazioni sull’impianto di Belgrado 2017. Si chiama Kombank Arena, situato nella Belgrado moderna, tutta palazzoni e cemento. Può contenere quasi 19 mila spettatori è il tempio del volley e del basket ed anche di concerti famosi. Ci hanno cantato anche Rhianna e Sting. Scrivere che è bello e funzionale è poco. Dalle nostre lande un manufatto del genere non è nelle corde di chi sta nella stanza dei bottoni. Però se si parla di calcio….

Nel pomeriggio la cerimonia di apertura con inno serbo intonato da un soprano, mentre dagli spalti si srotolava la bandiera serba. Emozione. Il giuramento viene letto dall’ex quattrocentista serbo (allora jugoslavo) che vinse nel 1992 a Genova il titolo sotto tetto nei 400. Gli atleti vengono presentati facendoli uscire da una specie di porta di calcio, completamente illuminata con luci blu che diventano rosse in caso di falsa partenza, il tutto con una musica tambureggiante. Una scopiazzatura della presentazione del nuoto, occorre svecchiare tutte le manifestazioni. L’importante è non scivolare nel pacchiano.

Altra considerazione, accreditati una quantità incredibile di fotografi. Dieci sono in campo gli altri girano sugli spalti. Nella prima giornata di gare il pubblico non è di quelli che si ricordano, inteso come numero, vedremo i prossimi due giorni. Le stelle locali Spanovic lungo donne e Kolesinac peso uomini dovrebbero essere portatori sani di aficionados.