Dopo il meraviglioso oro di Fortunato-Trapletti nella staffetta mista, il DT azzurro deve decidere la coppia da designare in vista dell’appuntamento olimpico.
Leggendo i quotidiani sportivi e non di lunedì scorso, dopo l’inattesa vittoria nei Mondiali a squadre di marcia, nella staffetta sulla distanza iconica dei km 42,195 che qualcuno ha scritto come “Marciatona” (parola che non rende giustizia né alla specialità del tacco e punta e neppure a quello della maratona), si lasciava al DT Antonio La Torre l’incombenza di scegliere chi saranno i due protagonisti a Parigi della prova che si svolgerà il 7 agosto.
Più che ovvio. Le gare disputatasi ad Antalya (Turchia) oltre al titolo iridato a squadre assegnavano i pass olimpici per la neonata specialità olimpica, ideata dal presidente della World Athletics lord Sebastian Coe, in sostituzione della 50 km prova ritenuta anacronistica e poco televisiva. Nella città che si affaccia sul Mediterraneo, l’Italia sbarcava con l’intento di staccare il biglietto per i Campi Elisi con entrambe le squadre: Stano/Palmisano e Fortunato/Trapletti. Si sa come è andata a finire. Massimo Stano ai box, a causa di una distorsione alla caviglia con frattura della base del quinto metatarso rimediata calpestando una bottiglietta d’acqua lungo il percorso. Ritiro del campione olimpico (a distanza di giorni, valgono ancora tutte le imprecazioni…) mentre Antonella Palmisano andava a caccia di atlete che le stavano davanti. Ed a questo punto le riserve di lusso, la formazione B, il team che avrebbe dovuto sputare sangue per avere una possibilità assai remota, invece, ha vinto! In primis non ha preso cartellini, non ha sostato negli appositi recinti dopo tre “rossi”, ha gestito alla grande il periodo di sosta durante la frazione del compagno di squadra. Insomma, le “riserve” hanno fatto tutto alla perfezione.
Francesco Fortunato, di Andria 28 anni, non di certo uno sconosciuto, primo lo scorso anno a Podebrady (Rep. Ceca) nell’Europeo a squadre, nelle ultime due stagioni sta vivendo un bel momento. Ma l’impresa, perché così la si deve chiamare, è quella di Valentina Trapletti. L’atleta quasi 39enne, milanese, allenata da Alessandro Gandellini, ha messo in mostra tutta la sua determinazione, sempre sfociata in piazzamenti di rilievo certo, come il quinto posto a Monaco (Europei) e l’ottavo a Eugene (Mondiali) due anni or sono.
Valentina è l’emblema della marcia: sorridente, serena, sempre presente e modesta. Per lei i peana debbono elevarsi all’ennesima potenza. Ora si dovrà decidere visto che si potrà schierare una sola squadra. Il programma dell’atletica alle Olimpiadi parte il 1° agosto con la prova dei km 20 di marcia uomini e donne (non in contemporanea), il 7 ci sarà la famigerata staffetta, che nonostante tutto sotto il profilo mediatico, non tecnico, ha avuto riscontri positivi.
In questo caso il DT che con la specialità del tacco e punta ci ha sempre sguazzato, come responsabile e come coach del campione olimpico e mondiale Ivano Brugnetti, dovrà designare la coppia “regina”.
Chi sarà? Stano/ Palmisano? Mi raccomando non “Palmistano” è orrendo come “Marciatona”, oppure Fortunato/Trapletti, ancora c’è chi pensa ad un Fortunato/Palmisano, i nomi sono questi, molto dipenderà dallo stato di forma del momento e da come usciranno dalla prova sui 20km. Scelta difficile. Meglio così.
Però caro Antonio ci pensi… Valentina Trapletti che rappresenta benissimo la “classe operaria che va in paradiso” merita un posto in squadra. O no?