Se permettete, parliamo di marcia. Voglio andare un po’ controcorrente, visto che domenica il popolo dei runners ha avuto appuntamenti in ogni dove. Bastava collegarsi con un qualsiasi sito dedicato alla corsa e accorgersi che lungo lo stivale di appuntamenti su strada ve n’erano in quantità industriale. Meglio così. Per una volta ho ascoltato le ragioni del cuore, ho virato verso la marcia. Specialità che ha dato tanto, tantissimo al medagliere azzurro olimpico, mondiale ed europeo. Sono andato nella Lomellina (bassa Padana al confine con il Piemonte), dove un tale signore ottantenne ben portati che risponde al nome di Pietro Pastorini, vive da qualche anno e continua a professare il verbo del tacco e punta. Pietro ha una faccia da antico pescatore greco, che vive in una delle tante isole dell’Egeo.
Qualcuno l’ha pure accostato col volto espressivo e rugoso e i capelli bianchi al pescatore del libro di Hemingway “Il vecchio e il mare”. Da quelle parti lo chiamano “Pedar”, così come l’ho scritto, si pronuncia con una a che somiglia alle e arricchita e trascinata, tipica parlata della zona che confina con il Piemonte.
A Lomello, Pastorini ha portato da anni il Trofeo Frigerio di marcia. Quest’anno ha contato 49 edizioni, mica poche. Alla prova su strada, cinque chilometri, si respirava un’aria di atletica anni Cinquanta, quella dei Dordoni e Pamich che facevano sfracelli sulle strade del mondo. Il giro era da ripetere più volte con passaggi sulla piazza principale, dove Pastorini, con la sua voce passata sulla carta vetrata, arringava il pubblico incitando ad applaudire i concorrenti. E c’era da che divertirsi, visto che a Lomello sono arrivati pure i cinesi.
Accompagnati da Sandro Damilano, il tecnico più medagliato d’Italia, che come altri personaggi del mondo dello sport, ora è coach in Cina, come Lippi, per intenderci. Sandro ne ha portati ben cinque: tre uomini e due donne. Non personaggi di poco conto, tale Cai Zhelin secondo nella 20 km di Rio, Olimpiadi, per intenderci. I cinesi nel corso dell’anno passano lunghi periodi in Italia a Saluzzo, patria di Sandro Damilano per esempio svernano in Liguria a S. Stefano al Mare, in provincia di Imperia, nel mese di gennaio. Sui 5 km hanno fatto le loro esibizioni con la presenza di Stefano Chiesa, ultimo prodotto della scuola di Pietro Pastorini.
Il tecnico lombardo che dopo aver lanciato Gianni Perricelli, Michele Didoni, Erica Alfridi, seguito per anni le sorelle Laura e Marie Polli in quel della Svizzera, consigliato il campione d’Europa Yohan Diniz, adesso sta svezzando questo 24enne che da Verbania si è trasferito a Lomello. Chiesa si allena e intanto, visto come va, si è preso già una bella soddisfazione: vestire l’azzurro nel 50 km di Taicang (Cina) d’inizio maggio dove è in programma la Coppa del Mondo di marcia. I primi due azzurri che taglieranno il traguardo è probabile che siano inseriti tra i papabili nella 50 di Berlino (De Luca ha già il pass). Tra le donne, prime tre cinesi, ovviamente, poi Dominici e Colombi, quest’ultima pare intenzionata a darsi alla 50 km femminile.
Una bella mattinata con qualche spruzzo di pioggia, un caffè sorbito al bar della piazza con un’ex fisioterapista della nazionale di atletica, un collega di Vigevano, un consigliere federale pure lui di Vigevano e il telecronista principe della Rai per l’atletica. Questi i risultati:
Uomini (km 5): 1. Cai Zhelin (Cina) 20’03”; 2. Yin (Cina) 20’04”; 3. Webin (Cina) 20’06”; 4. 20’11”; 5. Brandi 20’49”.
Donne (km 5): Lu (Cina) 22’38”; 2. Ma (Cina) 22’39; 3. Dominici 22’47”; 4. Colombi 23’04”.
P.S. I cinesi prima di tornare a Saluzzo, hanno deciso di trascorrere qualche ora in un outlet della zona. Sandro Damilano è tornato nella provincia “granda” da solo.