Londra 2017: Bolt quanto ci manchi

Londra 2017: Bolt quanto ci manchi

11 Agosto, 2017

E’ un Mondiale dove i pronostici non sono rispettati. Si è cominciato con la non vittoria di Bolt e si è proseguito sino a giovedì sera. Forse è la bellezza di questa rassegna londinese. Pertanto proseguiamo con ordine in una serata, dove gli amanti dell’atletica non possono lamentarsi. C’era di tutto: dalle corse 5000 donne e 1500 uomini in fase eliminatoria, il salto in alto donne (ahi, ahi, Trost e Furlani), il giavellotto (qualificazioni), il triplo (finale), e poi le finali più attese i 400hs (donne) e i 200 (uomini). Anche questa sera hanno vinto gli outsider: la statunitense Carter nel giro di pista con ostacoli e il turco Gulyev nei 200.

Il clou della serata, inutile nasconderci dietro a un dito era costituita dalla finalissima dei 200. La querelle iniziata e mai sopita con l’uomo del Botswana che prima non viene fatto entrare nello stadio (gastroenterite e quarantena di 48 ore), peccato che l’inviato de “La Gazzetta dello Sport” scrive che al mattino per colazione Makwala ha ingurgitato uova, pancetta e funghi, che sono certamente un antidoto contro la diarrea. Poi Isaac Makwala che corre mercoledì, una volta da solo, l’altra nella prima semifinale dei 200, sempre sotto una pioggia battente. Makwala che è accolto ieri sera per la finalissima da tutto lo stadio come l’uomo del Mondiale, suo malgrado, pur non avendo vinto nulla (per ora). Aspettiamo la 4×400, dove il quartetto africano può giocare un’interessante partita. Makwala dato tra i favoriti dei bookmaker, contro il favoritissimo Van Niekerk. Il campione del mondo del giro di pista ha però accusato la fatica nella semifinale dei 200. Conclusione: Van Niekerk entra per primo in rettilineo, ma a centro pista avanzava pericolosamente sia Gulyev sia il giovane trinidegno Richards. E proprio il tatuatissimo 27enne Ramil Gulyev nato in Azerbaigian (ma batte bandiera turca) stampa un 20”09 (tempo modestissimo per una finale mondiale), davanti a Van Niekerk che di un sospiro (un millesimo di secondo) precede Richards con 20”11.

La prima impressione è questa: Bolt quanto ci manchi!! Van Niekerk che tutti indicavano come capace di centrare la doppietta (200/400) come Michelone Johnson nel 1995 Mondiali di Goteborg e 1996 Giochi di Atlanta, esce ridimensionato, ma non totalmente; ha sempre messo in saccoccia due “tituli” un oro e un argento, ma prima di arrivare al soglio di Usain Bolt il passo è ancora lungo, se non quasi irraggiungibile. Nella velocità passeranno alla storia come i Mondiali di Makwala.

Italia

Adesso ci tocca affrontare il capitolo Italia. Ahi che dolore! Due finalisti per ora. Meucci (sesto) e Lingua (martello). Sono i due finalisti sui 24 che sono entrati in campo per ora su 36 convocati.  Ieri sera, oltre alle già citate Furlani che esce a 1,80 (sic!) e Alessia Trost a 1,89 in piena involuzione, ci ha provato anche Yunesti Santiusti negli 800. Niente da fare peggio degli altri risultati che la ragazza ha ottenuto nel corso dell’anno. Le bocche da fuoco non sono ancora entrate in azione. Speriamo non sparino a salve.